Mercati – Atteso avvio negativo su nuovi dazi Usa, focus sul Job Report

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta in rosso ,in un contesto che continua a monitorare l’evoluzione dei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina, mentre il focus di oggi sarà rivolto in particolare sui dati del mercato del lavoro americano e sull’intervento del presidente della Fed Jerome Powell.

L’entusiasmo dei mercati di ieri sulle speranze di dialogo tra Washington e Pechino al fine di evitare un conflitto commerciale è stato spento dal nuovo annuncio della Casa Bianca, con il presidente Usa Donald Trump che ha incaricato la propria amministrazione di identificare ulteriori dazi per 100 miliardi di dollari sulle importazioni cinesi.

Una notizia che ha penalizzato stamane i mercati cinesi, con Tokyo che ha perso quattro decimi di punto percentuale, mentre Shanghai è ancora chiusa per festività. In rialzo invece Wall Street, alla terza seduta consecutiva in positivo, con il Dow Jones che ha segnato un +1%, lo S&P 500 un +0,7% e il Nasdaq un +0,5 per cento.

Sul fronte macro, brusca frenata della produzione industriale tedesca che a febbraio ha deluso le attese, segnando un -1,6% rispetto al +0,2% previsto dal consensus e al +0,1% della rilevazione precedente.

L’attenzione di oggi sarà rivolta però soprattutto agli Usa, dove nel pomeriggio verrà diffuso il Job Report di marzo da leggere sempre in vista delle prossime mosse della Federal Reserve.

Per quanto riguarda l’azionario, ancora sotto i riflettori TELECOM ITALIA, in deciso rialzo ieri in scia all’ingresso di Cdp nel capitale con una quota del 5 per cento. Una mossa che sarebbe il preludio a un accordo con il fondo Elliott, mettendo in minoranza Vivendi, oltre che a un piano per lo spin-off della rete e la fusione con Open Fiber.

Da monitorare anche FCA, dopo il balzo seguito all’autorizzazione da parte del cda di procedere allo spin-off di Magneti Marelli con l’obiettivo di creare valore per gli azionisti. Infine, tra i bancari, secondo fonti di stampa UBI starebbe studiando per i suoi npl una cartolarizzazione garantita dal taglio compreso tra i 3 e i 4 miliardi.