Mercati – Incerti dopo dati Usa e partenza debole Wall Street, Ftse Mib -0,1%

Alle 16:00 i listini europei oscillano intorno alla parità, dopo i dati americani sul mercato del lavoro e l’avvio in ribasso di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano è sostanzialmente flat (-0,1%), come il Cac 40 di Parigi e il Ftse 100 di Londra (+0,1%) mentre il Dax di Francoforte (-0,5%), e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) viaggiano in calo marginale. Variazioni negative entro il mezzo punto percentuale per gli indici americani, in parziale rimonta dopo un’apertura più pesante.

Il job report del Dipartimento del lavoro statunitense ha evidenziato la creazione di 103 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo nel mese di marzo, inferiori alle attese di 185 mila unità, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 4,1 per cento. I salari medi orari sono cresciuti dello 0,3% mensile (+2,7% annuo), in linea con le aspettative, mostrando un’accelerazione rispetto a +0,1% di febbraio (+2,6% a/a).

Dati contrastanti che vedono da una parte il minor numero di nuove buste paga negli ultimi sei mesi e dall’altra una buona crescita dei salari, monitorati dalla Fed in chiave inflazionistica per le decisioni di politica monetaria.

Il report ha momentaneamente distolto l’attenzione dalle tensioni tra Cina e Stati Uniti, inasprite dall’ultima mossa di Trump che ha incaricato la propria amministrazione di predisporre ulteriori tariffe per 100 miliardi di dollari sulle importazioni di prodotti cinesi.

Sul Forex, intanto, il dollaro resta volatile dopo il report e si rimangia parte dei guadagni della seduta precedente, tornando a quota 1,227 rispetto all’euro e a 107,2 yen.

Tra le commodities l’oro risale dai minimi intraday a 1.331 dollari l’oncia mentre le quotazioni del petrolio scambiano poco mosse, con Wti e Brent rispettivamente a 63,5 e 68,5 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano risale verso l’1,8%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in aumento oltre i 128 punti base.

Tornando a Piazza Affari spicca TELECOM ITALIA (+5,4%), dopo l’annuncio dell’ingresso di Cdp con una quota del 5 per cento. Una mossa che potrebbe rappresentare il preludio per un accordo con il fondo Elliott al fine di contrastare Vivendi e potrebbe facilitare in futuro un’integrazione tra Open Fiber e la società che nascerà dallo spin-off della rete di Tim.

In evidenza anche MONCLER (+1,5%), le utilities SNAM (+1,4%), ITALGAS (+1,1) e A2A (+1,1%) e tra i bancari UBI (+0,8%), che starebbe valutando un’operazione di cartolarizzazione con assistenza pubblica (Gacs) per una cifra complessiva compresa tra i 3 e i 4 miliardi.

In rialzo pure ENI (+0,6%) che sarebbe in trattative con Qatar Petroleum per la vendita di una quota fra il 20 e il 35% della partecipazione detenuta nel giacimento di petrolio offshore di Campeche Bay, del quale al momento Eni possiede il 100 per cento. In calo invece PRYSMIAN (-4,3%) e CNH (-3,1%).