Il manager, nel corso dell’assemblea che ha approvato i conti del 2017 archiviati con un utile della capogruppo di 2.721 milioni e senza il pagamento del dividendo, si è detto ottimista sull’andamento dell’anno in corso. Verrà deciso più avanti se destinare l’utile al pagamento di una cedola o impiegarlo per l’attività di de-risking, che permetterà un re-rating positivo del titolo. Quanto alle aggregazioni se ne parlerà a fine piano, dopo il 2019. Il titolo alle 9:40 segna un +2,4%, il migliore del settore.
Si sono riunite sabato 7 aprile le assemblee ordinaria e straordinaria di Banco Bpm. In sede ordinaria, i soci dell’istituto hanno approvato il bilancio 2017 archiviato con un utile della capogruppo di 2.721 milioni e che non ha previsto la distribuzione di alcun dividendo. Sono stati approvati, inoltre, il piano di stock option e di remunerazione e incentivi per management e personale.
In sede straordinaria sono state apportate delle modifiche allo statuto, alcune di ordine formale. Inoltre, è stato deciso di riservare al cda solo l’approvazione delle operazioni di compravendita di tipo strategico, sottraendo dalla competenza invece quelle di minore rilevanza e quelle più esecutive sui titoli.
Nel corso dell’assemblea l’Ad Giuseppe Castagna è tornato sull’argomento delle aggregazioni spiegando che, pur essendo un processo ineludibile, per Banco Bpm la priorità nei prossimi due anni è la realizzazione dell’impegnativo piano strategico e della conclusione dell’integrazione tra Bpm e Banco Popolare.
“Accelerare troppo e mettere ulteriore carne al fuoco nel momento in cui dobbiamo consolidare al nostro interno gli effetti positivi della fusione sarebbe rischioso”, ha spiegato Castagna, che ha tratteggiato l’identikit degli istituti considerati potenzialmente partner interessanti, spiegando che l’importante è la presenza territoriale nelle zone più produttive del Paese considerate strategiche per Banco Bpm.
L’Ad di piazza Meda ha ribadito di non volere diventare una banca nazionale, ma di volere crescere nelle aree di interesse. Quanto ai potenziali partner non ha avanzato nessun nome ma non ha neppure escluso un istituto come Mps, spiegando che ora che Banco Bpm avrà terminato la propria riorganizzazione e si guarderà intorno, anche gli altri istituti avranno avuto tempo di portare avanti il proprio riassetto e si valuterà la situazione a quel momento.
Quanto alle prospettive economiche, Castagna ha annunciato che i primi mesi dell’anno sono andati bene e questo dato lascia pensare che nel 2018 i risultati miglioreranno mese per mese. Un andamento che permette di prevedere la chiusura dell’anno con un buon utile. Castagna, tuttavia, non ha sciolto le riserve sul pagamento della cedola il prossimo anno.
“L’importante è continuare a fare utili”, ha spiegato Castagna, “poi decideremo se mirare più al dividendo o incrementare ulteriormente la quota destinata a ridurre gli npl, perché anche in quest’ultimo modo si fanno gli interessi dei soci propiziando un re-rating delle azioni”.
Alle 9:40 le azioni di Banco Bpm segnano un +2,4% a 2,9 euro, il rialzo migliore del comparto bancario il cui indice Ftse Italia Banche mostra un rialzo dello 0,8 per cento.