Nel 2017 le società del comparto infrastrutture, settore che include concessionari autostradali, gestori aeroportuali e torri trasmissive, hanno registrato nel loro complesso aggregati economici in crescita. I ricavi salgono dell’8,6% rispetto all’anno precedente e l’Ebitda segna un progresso dell’8,9 per cento. In calo del 16,4% l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 rispetto a fine 2016, con un debt/equity sotto l’unità. Lo stato di salute del settore appare quindi buono nonostante il quadro macroeconomico ancora stagnante, sopratutto a livello nazionale.
Ricavi. Le realtà infrastrutturali italiane nel 2017 hanno registrato un fatturato complessivo di circa 10,8 miliardi, in crescita dell’8,6% rispetto all’anno precedente.
Atlantia, con il 56% dei ricavi totali del settore, ha dato il maggior contributo con un giro d’affari salito a 6 miliardi (+8,9% su base annua). Astm realizza invece la miglior performance, con un progresso del 19,2% a 1,4 miliardi.
Traffico. Gli ottimi dati sul traffico passeggeri degli aeroporti e il volume dei veicoli transitati sulle reti autostradali in concessione hanno essenzialmente trainato la crescita dei ricavi.
Nel dettaglio, Aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino) ha registrato una leggera contrazione dei passeggeri trasportati dello 0,6% (sostanzialmente in linea con il 2016 escludendo l’effetto anno bisestile), Aeroporto di Bologna del 6,7% e Toscana Aeroporti (Firenze e Pisa) del 5,2 per cento.
Per quanto riguarda le autostrade, Autostrade per l’Italia (Aspi) ha segnato una crescita del traffico del 2,2% (+2,8% escludendo l’effetto anno bisestile e includendo l’effetto mix derivante dalla maggiore crescita dei mezzi pesanti), mentre le società concessionarie di Sias e Astm un +2,2 per cento.
Enav ha riportato un deciso aumento delle unità di servizio, misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo, calcolate in traffico di rotta (+4%) e in traffico di terminale (+3%).
Ebitda. Il margine operativo lordo complessivo delle 11 società in esame ha mostrato un progresso dell’8,9% a 6 miliardi, con un Ebitda margin passato dal 55 al 56%, anche grazie al miglioramento dell’efficienza attraverso la riduzione dei costi operativi.
L’Ebitda del gruppo Atlantia, pari a 3,7 miliardi (+8,5%) rappresenta il 61% del totale, mentre la miglior performance è attribuibile ad Aeroporto di Bologna il cui sviluppo è stato del 21,3% su base annua a 34,2 milioni.
Debito. L’indebitamento finanziario netto complessivo al 31 dicembre 2017 si esprime in 12,4 miliardi, in contrazione del 16,4% rispetto al dato di fine anno 2016. Autostrade Meridionali e Aeroporto di Bologna sono le uniche società che presentano una liquidità netta rispettivamente pari a 168,6 e 10,1 milioni.
Per quanto riguarda il rapporto Debt/Equity, i tower operator Inwit e Rai Way hanno un gearing molto contenuto che non supera lo 0,1x. Atlantia evidenzia invece il grado di copertura più elevato e pari a 0,81 volte (1,18x nel 2016).
Investimenti. Un elemento importante per le società infrastrutturali sono i capex. Gli investimenti autostradali sulla rete nazionale ammontano complessivamente a 746 milioni, di cui 556 milioni effettuati da Autostrade per l’Italia e 190 milioni da Sias e Astm.
Gli investimenti in attività aeroportuali risultano complessivamente pari a 236,8 milioni: Aeroporti di Roma (207 milioni), Toscana Aeroporti (17,4 milioni) e Aeroporto di Bologna (12,4 milioni).
Lo stato di salute del settore delle infrastrutture appare buono nonostante il quadro macroeconomico, in particolare quello domestico, rimanga ancora stagnante.