In una settimana borsistica più breve per la presenza delle festività pasquali, con l’attenzione degli investitori rimasta focalizzata sulle tensioni tra Cina e Stati Uniti, nonché su importanti dati macro tra cui quelli relativi al mercato del lavoro americano, il Ftse Italia Salute ha riportato un +0,8% sottoperformando però sia il corrisponde europeo (+1,2%) sia il Ftse Mib (+2,3%)
Recordati, unico titolo del settore presente nel principale indice milanese, ha chiuso con un -0,4 per cento. Si segnala che la società tra il 27 marzo e il 4 aprile ha acquistato 242mila azioni proprie per un corrispettivo di 6,8 milioni. L’operazione rientra nel piano di buy-back deliberato dall’assemblea degli azionisti l’11 aprile 2017 e avviato lo scorso 11 luglio.
Tra le mid ha fatto meglio Amplifon (+2,9%) che tra il 26 e il 29 marzo ha acquistato 32mila azioni proprie, pari allo 0,014% del capitale sociale al prezzo medio unitario di 14,189 euro per azione, per un controvalore complessivo pari a 454.046,00 euro.
Bene anche Diasorin (+1%) che ha annunciato l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie sulla base della delibera approvata dell’assemblea degli azionisti del 27 aprile 2017. Inoltre ha ricevuto l’autorizzazione dalla Food and Drug Administration per la vendita nell’area americana del test LIAISON BRAHMS PCT II GEN per la diagnosi della sepsi attraverso la determinazione quantitativa della procalcitonina.
Infine tra le small la migliore è stata Pierrel (+1,8%), su cui si segnala che Fin Posillipo, azionista con una partecipazione pari a circa il 36,4% del capitale sociale e che esercita un controllo di fatto sulla società stessa, ha accettato la proposta della società dello scorso 27 marzo di modifica del contratto in essere tra Pierrel e Fin Posillipo stesse in relazione al finanziamento per 500mila euro, successivamente ceduto pro soluto alla sopracitata controllante. Inoltre gli azionisti Fin Posillipo e Bootes hanno sottoscritto lo scorso 29 marzo un patto parasociale. Infine la società ha comunicato che l’indebitamento finanziario netto del gruppo al 28 febbraio 2018 è risultato pari a 11,8 milioni, in calo di 365mila euro rispetto all’ammontare del mese precedente.
A seguire MolMed con un +1,3 per cento. Ribasso invece di Eukedos (-4,2%) che ha comunicato i conti 2017.