Mattinata positiva per le Borse europee, grazie anche alla buona intonazione dei mercati asiatici e ai guadagni dei futures americani che preannunciano un avvio positivo a Wall Street. Intorno alle 12:30 il Ftse Mib di Milano è in rialzo dello 0,1%, frenato in parte da banche e utilities, mentre il Dax di Francoforte (+1,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%) mostrano progressi più narcati.
I segnali distensivi provenienti dai presidenti di Stati Uniti e Cina continuano ad alimentare gli acquisti sull’azionario, mentre gli investitori lasciano in secondo piano gli scontri fra Usa e Russia. Xi Jinping ha parlato di apertura del mercato cinese manifatturiero e finanziario alle imprese estere, allineandosi al tweet di domenica di Donald Trump e infondendo ulteriore ottimismo su una possibile risoluzione condivisa della diatriba fra le due superpotenze.
Negli Stati Uniti, inoltre, tra oggi e domani l’attenzione degli operatori si focalizzerà anche sulle testimonianze di Mark Zuckerberg al Congresso e sulle minute della Fed, mentre a fine settimana verranno diffusi i risultati trimestrali di JPMorgan e Citigroup.
Sul fronte macro si attendono i dati americani su prezzi alla produzione di marzo e scorte all’ingrosso di febbraio, mentre in Europa sono stati resi noti i numeri di febbraio sulla produzione industriale in Italia (inaspettatamente in calo dello 0,5% mensile) e Francia (+1,2%, poco sotto le attese).
Sul Forex il cambio euro/dollaro resta pressoché invariato a 1,232 e il dollaro/yen rimane in area 107. Tra le materie prime, poco mosso l’oro è stabile a 1.335 dollari l’oncia, mentre prosegue la decisa rimonta del petrolio con Wti e Brent in rialzo dell’1,3% rispettivamente a 64,2 e 69,5 dollari al barile.
Invariato, infine, il rendimento del decennale italiano a 1,76%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 127 punti base.
A Piazza Affari spicca TELECOM ITALIA (+3%), che non risente dello scontro al vertice sempre più acceso in vista dell’assemblea del 24 aprile. Ieri il Cda ha dichiarato illegittima l’integrazione dell’ordine del giorno effettuata dal Collegio Sindacale su richiesta di Elliott, mentre il fondo americano ha aumentato la sua partecipazione all’8,8% e ha presentato il proprio piano per rilanciare la Società.
In evidenza anche STM (+2,3%), rimbalzi per PRYSMIAN (+1,6%) e SAIPEM (+1,3%) che nell’ambito del contenzioso con Gazprom relativo alla mancata commessa per il gasdotto South Stream ha abbassato la richiesta a 644,6 milioni. Sottotono i bancari UBI (-1,7%), BANCO BPM (-1,5%), BPER (-1,1%) e UNICREDIT (-1%), oltre a SNAM a -1,1 per cento.