Telecom Italia – Migliore delle blue chip

Partenza in rialzo per Telecom Italia, che intorno alle 10:20 mostra un rialzo del 2,3% a 0,874 euro, a fronte del +0,2% del Ftse Mib. Anche i volumi sono molto elevati, con oltre 120 milioni di pezzi passati di mano in poco più di un’ora, circa la stessa quantità scambiata mediamente ogni giorno negli ultimi 3 mesi.

Il titolo resta sotto i riflettori, dopo che ieri il Cda ha ritenuto a maggioranza illegittima l’integrazione dell’ordine del giorno assembleare del 24 aprile deliberata dal Collegio Sindacale, per accogliere la richiesta di Elliott di revoca e sostituzione di sei consiglieri. Il board ha annunciato un ricorso legale e ha confermato la validità e l’efficacia dell’assemblea convocata per il 4 maggio.

Ieri inoltre scadeva il termine per la presentazione delle liste in vista del rinnovo del Cda e Assogestioni ha deciso all’unanimità di non depositare una lista di candidati. Una mossa volta ad evitare la dispersione dei voti degli investitori istituzionali, favorendo Elliott.

Sempre nella giornata di ieri il fondo di Paul Singer ha incassato il favore dei due proxy advisers Institutional Shareholder Services (ISS) e Frontis Governance e ha reso noto l’incremento della propria partecipazione in Tim all’8,8%, a cui si aggiungono opzioni per un ulteriore 4,9% che portano la quota potenziale al 13,7 per cento.

Elliott ha inoltre presentato il proprio piano, che prevede il raddoppio del valore delle azioni Telecom Italia nel giro di due anni, la cessione di una quota della rete e di Sparkle, oltre alla fusione con Open Fiber che potrebbe essere favorita dall’ingresso di Cdp nel capitale di Tim. La controllata brasiliana Tim Participacoes, invece, non dovrebbe essere ceduta ma si cercheranno operazioni di “combinazione con un partner locale” e di “rafforzamento internazionale”.