La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (Crc), azionista di Ubi con il 5,91%, ambisce a formare un nocciolo duro di azionisti a cui faccia capo il 20/25% del capitale della banca.
L’obiettivo è dare maggiore stabilità all’istituto in vista dei cambiamenti a cui andrà incontro il settore bancario italiano, compreso il consolidamento.
È quanto ha sottolineato in un’intervista Giandomenico Genta, presidente dell’ente, il quale ha affermato: “La proposta va letta come disponibilità della fondazione a dialogare con gli altri soci per offrire alla banca un azionariato stabile e meno frammentato di quello attuale”.
Genta nell’intervista ha aggiunto: “Spero che questa disponibilità venga raccolta e allargata anche ad altri soci”.
È possibile ipotizzare la costituzione di un unico patto che includa, oltre alla fondazione, il patto del Mille (componente bergamasca) che detiene il 2,273% del capitale e il Sindacato degli Azionisti (parte bresciana), titolare di una quota del 12,95 per cento. Il totale sarebbe pari al 21,133 per cento.
L’invito è esteso anche agli imprenditori locali, alle istituzioni ecclesiastiche e a tutti coloro che potrebbero essere interessati.
Tutto ciò anche in vista del rinnovo della governance. A questo proposito, il presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, durante l’assemblea che ha approvato il bilancio 2017 ha precisato che “A breve arriverà anche il cambio di governance. Si terrà in autunno (probabilmente a ottobre) l’assemblea straordinaria per il nuovo del modello in vista del rinnovo dei vertici nel 2019, con il passaggio dal duale al monistico, che prevede un cda composto da 15 membri. Ci sono già proposte e una bozza di statuto è pronta”.
A circa dieci minuti dall’apertura delle contrattazioni a Piazza Affari il titolo sale dello 0,5% a 3,88 euro, mentre l’indice di settore è flat.