Il cda di Banca Sistema ha approvato il piano strategico, basato su tre pilastri: guidare l’evoluzione del factoring per sostenere il conseguimento di una più ampia gamma di operazioni innovative con elevato livello di personalizzazione; consolidare la crescita nel segmento del credito al consumo, in particolare nella cessione del quinto quale core business parallelo al factoring; adottare un modello divisionale. Il piano delinea i seguenti obiettivi economici: crescita del turnover del factoring a un Cagr del 18% fino a raggiungere 3,3 miliardi nel 2020; aumento dell’outstanding factoring a un Cagr del 28% per arrivare a 3 miliardi nel 2020; incremento dell’outstanding della cessione del quinto dello stipendio e della pensione (CQS/CQP) a un Cagr del 25% fino a toccare 1 miliardo nel 2020.
“Plasmare il core business del factoring al fine di raggiungere ulteriore crescita, anche attraverso operazioni con elevato livello di personalizzazione e più innovative; consolidare la crescita nel business della cessione del quinto (CQS/CQP) in Italia, quale core business, attraverso la costante espansione della gamma prodotti e della rete di originator; adottare un modello divisionale nel 2018, coerentemente con il nuovo focus strategico, aumentando la chiarezza dell’informazione sull’andamento dei singoli business e l’efficienza nelle misurazioni di performance e benchmarking”.
Sono queste le tre linee guida del nuovo piano strategico 2018/20 approvato dal board di Banca Sistema, così commentato dal Ceo Gianluca Garbi: “Guardando al 2020, abbiamo valutato con attenzione il successo conseguito fino ad oggi e i fattori che caratterizzano il contesto favorevole in cui operiamo per stabilire una visione chiara e un piano strategico triennale. La nostra strategia si propone di far leva sui nostri punti di forza per generare rendimenti interessanti a basso rischio, consentendoci di consolidare la posizione competitiva nel factoring verso la PA in Italia e nelle attività di Specialty Finance”.
Il presidente Luitgard Spogler ha aggiunto che “È un piano rigoroso e realistico, che si basa su ipotesi solide e si prefigge obiettivi conseguibili”.
Il tutto in un contesto in cui “I tempi di pagamento in Italia si posizionano al secondo posto in Europa per lunghezza, mentre la spesa pubblica italiana sta crescendo in linea con la ripresa generale dell’Eurozona. Inoltre, il mercato trarrà beneficio dal previsto graduale aumento dei tassi di interesse conseguente alla riduzione dello stimolo monetario da parte della Bce dal 2019 in avanti”.
I target economico/patrimoniale del piano strategico 2018/20
Nell’arco del piano, il target di Return on Average Equity (RoAE) è stimato in un intervallo tra il 18% e il 24% annuo, con un adjusted interest income margin fra i 400 pb e i 450 pb (440-490 pb includendo le commissioni attive da factoring), un costo medio della raccolta pari all’1%, un costo del rischio medio inferiore a 30 pb e un cost/income ratio medio pari al 47 per cento.
Infine, il gruppo punta mantenere un Cet1 intorno al 10,5% nel periodo, con un target oltre l’11% entro il 2020, e un assorbimento medio di Rwa del 38 per cento.
Nella nota rilasciata dalla banca si sottolinea che “La remunerazione degli azionisti continua a rappresentare una priorità fondamentale”.
La crescita nel factoring
La banca continuerà a focalizzarsi sulla crescita organica attraverso il factoring tradizionale e sul mantenimento della leadership nel factoring verso la Pubblica Amministrazione.
Per raggiunger questi obiettivi, saranno ampliati i canali distributivi grazie alle nuove intese con primarie istituzioni bancarie, continuando a promuovere gli attuali 17 accordi (che rappresentano il 30% dell’origination), e cercando di ampliare ulteriormente la forza vendita.
Il rafforzamento della direzione di Legal Collection permetterà a Banca Sistema di massimizzare i profitti generati da interessi di mora (Late Payment Interests), di cui si prevede una crescita significativa nell’arco di piano.
Banca Sistema ritiene che le prospettive per il mercato del factoring in Italia siano promettenti: a fronte di una crescita annua stimata del 7%, si stima che la spesa pubblica in Italia aumenti di 35 miliardi nei prossimi tre anni.
Inoltre, si prevede che l’estensione dello Split Payment avrà un impatto su circa 200.000 imprese, generando un aumento dei volumi di factoring con un’opportunità di mercato stimata pari a 15 miliardi aggiuntivi.
Rispetto a queste previsioni, l’istituto milanese è ben posizionato per evolvere nel suo core business, incluso il segmento con un maggior livello di sofisticazione, in modo da soddisfare le richieste della clientela in termini di maggior innovazione e personalizzazione.
L’expertise acquisita nel corso degli anni permettono alla banca di consolidare la posizione competitiva. Il mix tra basso rischio di credito, capacità di underwriting, rapporti duraturi con le pubbliche amministrazioni italiane nonché una raccolta diversificata, continuano a supportare la redditività di Banca Sistema, con un potenziale di crescita ulteriore proveniente dalla struttura dei costi, che permette di fare leva su economie di scala, e dalla diversificazione.
In questo comparto è prevista una crescita del turnover a un Cagr 2017/20 del 18% fino a raggiungere 3,3 miliardi nel 2020 e un aumento dell’outstanding a un Cagr 2017/20 del 28% per arrivare a 3 miliardi a fine piano.
La cessione del quinto e le altre potenziali opportunità
Banca Sistema intende espandere ulteriormente e consolidare la posizione nel credito al consumo, in particolare nella cessione del quinto (CQS/CQP), quale secondo core business, rafforzando la leadership in questo mercato di nicchia caratterizzato da basso rischio ed elevati rendimenti. A questo proposito si punta a sviluppare ancora di più la rete di originator.
In tale settore l’istituto si attende una crescita dell’outstanding a un Cagr 2017/20 del 25% per arrivare a 1 miliardo nel 2020.
Inoltre, prosegue l’esplorazione di opportunità in termini di diversificazione, il cui potenziale è di generare maggiori ricavi. A tale scopo, la banca continuerà a promuovere nuove opportunità nell’ambito delle attività di Specialty Finance, come dimostrato dal recente ingresso nel credito su pegno.
L’istituto valuterà anche eventuali investimenti in nuovi business e saranno prese in considerazione opportunità di M&A che possano generare rendimenti interessanti, continuando a mantenere un approccio rigoroso alla gestione del rischio.
Il modello divisionale
Per poter favorire la buona esecuzione del piano industriale, l’istituto si doterà di un modello divisionale.
Grazie alla struttura, verrà sostenuta la dinamica commerciale assicurando una maggiore trasparenza, con un’allocazione dei costi basata su target di ricavi/redditività per area e un migliore monitoraggio della stessa profittabilità.