Mediobanca ha tagliato la raccomandazione sul titolo da ‘outperform’ a ‘neutral’ con target price passato da 109 a 111 euro, pari a un up side di circa il 12% rispetto alle quotazioni attuali, ritenendo che la crescita dei risultati prevista per il 2018 sia ormai già prezzata.
Ora la banca d’affari milanese attende la presentazione a settembre del nuovo piano industriale 2018-2022, mentre entro qualche settimana Ferrari dovrebbe annunciare gli impatti del ‘Patent box’ specificando sia l’ammontare cumulato degli investimenti tra il 2015 e il 2018, che ci si attende facciano diminuire sia le tasse da pagare quest’anno, sia il tax rate nel 2019.
In occasione della diffusione dei risultati del 2017 lo scorso 1 febbraio, Ferrari aveva fornito la guidance per quest’anno, prevedendo consegne superiori a 9 mila unità, ricavi oltre 3,4 miliardi, Ebitda adjusted oltre 1,1 miliardi e un indebitamento netto industriale inferiore a 400 milioni.
Il management aveva inoltre presentato l’outlook di medio-lungo periodo, dichiarando di attendersi un Ebitda adjusted di 2 miliardi e un free cash flow industriale di 1,2 miliardi non oltre il 2022 e di azzerare il debito non oltre il 2021.
Secondo i dati raccolti da Bloomberg, i giudizi degli analisti su Ferrari si dividono in 10 ‘buy’, 7 ‘hold’ e 5 ‘sell’, con un target price medio a 12 mesi di 106,43 euro, pari a un up side di circa il 7,5% rispetto alle quotazioni attuali.
Il P/E2018 è pari a 31,89x mentre l’EV/EBITDA2018 è pari a 17,77x , sconto di circa il 23% rispetto a un titolo del lusso come Hermes.
Intorno alle 11:20 l’azione del scambia in rialzo dello 0,5% a 99,02 euro sovrapperformando l’indice di riferimento FTSE Mib in progresso dello 0,1%.