ll Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,2% e in linea all’analogo europeo (-0,7%), frenando anche il Ftse Mib (-0,7%). La performance di quest’ultimo risente della tensione geopolitica Usa/Russia sulla questione siriana, a fronte della momentanea tregua commerciale Stati Uniti/Cina.
Il settore creditizio torna a rallentare, forse anche a causa delle incertezze legate alla formazione del nuovo esecutivo, in attesa della seconda tornata di consultazioni al Colle che si terranno oggi e domani. Il tutto nonostante gli ultimi dati Bankitalia abbiano certificato ancora una volta i progressi sul fronte npl.
Nel listino principale tutti i titoli riescono comunque a contenere le perdite sotto il 2%, con la sola Mediobanca (-0,4%) che chiude appena sotto la parità.
Su Mps (-2,7%) ancora realizzi dopo il rally dell’ottava precedente, quando il mercato che aveva recepito positivamente il messaggio tranquillizzante portato dall’Ad Marco Morelli alla comunità finanziaria della City sulla prosecuzione del piano di ristrutturazione nei tempi previsti.
Nel Mid Cap indietreggia Popolare Sondrio (-1,1%) in attesa di novità in vista della trasformazione in spa, mentre tiene Credem (flat), che nei giorni scorsi ha smentito di avere dossier aperti per una potenziale aggregazione.
Su Creval (-2,3%) altra giornata di prese di beneficio, dopo i progressi delle scorse seduta in scia alla cessione di un pacchetto di crediti deteriorati di 245 milioni al 43% del valore lordo. Nel frattempo, il fondo BlackRock ha limato la quota appena sotto il 5 per cento.
Tra le Small Cap si mette in luce Banca Finnat (+2%), che beneficia della conferma della raccomandazione ‘buy’ da parte di Banca Imi con target price alzato da 0,68 euro a 0,70 euro.