“Ci sono oltre cento manifestazioni di interesse da parte di investitori in data room, che potrebbero fare un’offerta non vincolante per il portafoglio di crediti unlikely to pay” ha dichiarato Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Carige, a margine di un convegno.
Il manager ha precisato che le prime offerte vincolanti arriveranno entro fine mese. “Ci aspettiamo di iniziare a vedere qual è l’orientamento del mercato il 23 aprile”, ha aggiunto Fiorentino.
A fine marzo il cda di Carige ha aggiornato l’ambizioso piano di de-risking che prevede la cartolarizzazione con l’assistenza della garanzia pubblica Gacs di circa un miliardo di sofferenze, e va a intaccare anche il livello delle inadempienze probabili. In particolare, nel 2018 Carige punta a cedere circa 500 milioni di utp, mentre altri 200 milioni dovrebbero essere dismessi nel 2019. L’ammontare delle sofferenze a fine 2017 era pari a 1,7 miliardi, mentre le inadempienze probabili raggiungevano i 3 miliardi.
Fiorentino torna inoltre a sottolineare i vantaggi e l’appeal che Carige potrebbe avere nella prospettiva di un’aggregazione, spiegando anche quali vantaggi un merger con Carige potrebbe portare per l’eventuale partner.
“Abbiamo un miliardo di crediti fiscali che, entrando in un gruppo che volesse accelerare nella creazione di bottom line, sarebbero un asset straordinario. Abbiamo un costo del funding che sta scendendo e che in un gruppo più grande sarebbe ridimensionato, creando immediatamente valore”, ha afferma l’amministratore delegato. “Sono tutti elementi che proveremo a valorizzare, anche in ottica stand alone, ma in una logica di merger tutti questi temi verrebbero accelerati”.
Quanto ai rumor sull’incremednto della quota di Raffaele Mincione Fiorentino commenta “Ritengo sia fondata”.
Il manager ha detto di ritenere plausibile l’indiscrezione puntualizzando di non avere informazioni dettagliate sugli acquisti del finanziare ma di ritenere fondata l’operazione, anche alla luce di recenti dichiarazioni di Mincione sulla volontà di aumentare la partecipazione.
Intanto a Piazza Affari le azioni dell’istituto ligure segnano un incremento del 5% a 0,0084 euro, facendo meglio del settore (+0,8%).