Mercati – Milano (+1,3%) chiude in vetta all’Europa, tensioni geopolitiche in calo

Chiusura perlopiù positiva per le Borse del Vecchio Continente, in miglioramento dopo l’avvio positivo di Wall Street. Ad alimentare un cauto ottimismo ha contribuito anche il presidente americano Donald Trump, sottolineando che un’azione militare in Siria potrebbe non essere imminente e riducendo momentaneamente le preoccupazioni per un possibile scontro armato con la Russia.

Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in rialzo dell’1,3% a 23.304 punti, sovra-performando il Dax di Francoforte (+1%), il Ftse 100 di Londra (flat), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%). Oltreoceano, i listini americani sono in progresso di circa un punto percentuale.

Sul Forex, il dollaro recupera terreno nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,232) e dello yen (USD/JPY a 107,3). Nella serata di ieri sono stati diffusi i verbali della Fed, da cui è emerso che i membri della banca centrale americana sono orientati verso un graduale inasprimento della politica monetaria, anche se preoccupati dai rischi legati alle tensioni commerciali. Timori emersi anche nelle minute della Bce, che hanno ribadito la necessità di una politica accomodante e di monitorare l’andamento dell’euro. Sul fronte macro, sono stati resi noti i dati di febbraio sulla produzione industriale dell’Eurozona, inaspettatamente in calo dello 0,8% mensile.

L’apprezzamento del biglietto verde penalizza le materie prime, con l’oro in calo a 1.338 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio resistono in prossimità dei massimi delle ultime sedute. Wti e Brent si attestano rispettivamente a 66,8 e 71,7 dollari al barile, mentre l’Opec ha rivisto al rialzo le stime sulla domanda globale per il 2018.

Scarsi movimenti sull’obbligazionario, dove il rendimento del decennale italiano resta all’1,8%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 129 punti base.

Tra le big cap di Piazza Affari gli acquisti premiano soprattutto STM (+4,9%), UNIPOL (+2,7%) e CNH (+2,4%). Ben intonati i bancari UNICREDIT (+2,4%) e BANCO BPM (+1,9%), il cui Ad Giuseppe Castagna ha chiarito che possibili operazioni di M&A verranno valutate solo dopo aver centrato gli obiettivi del piano al 2019.

Fuori dal listino principale spicca il volo SNAITECH (+14,6%), in seguito all’accordo per la cessione del 70,6% a Playtech.