L’Organization of Petroleum Exporting Countries (OPEC) ha pubblicato la relazione sull’andamento della domanda e dell’offerta per il mercato dell’oil nel mese di marzo 2018.
Il mese scorso la produzione dei paesi OPEC è diminuita di 201.400 barili al giorno a 31,96 mb/d, livello più basso da marzo 2017, supportata principalmente dalle riduzioni in Angola, Venezuela, Algeria e Arabia Saudita. A livello globale l’offerta è aumentata di 0,18 mb/d a 98,15 milioni, spinta dall’aumento della produzione in paesi non OPEC come gli Stati Uniti.
Per quanto riguarda la domanda globale di petrolio, dopo la revisione al rialzo delle stime in relazione all’andamento nel primo trimestre nel 2018 è atteso un’ulteriore incremento di 1,63 mb/d a 98,7 milioni di barili al giorno, mentre per il 2017 l’outlook è stato alzato di 1,65 mb/d a 97,07 milioni di barili/giorno.
La ripresa della domanda, sostenuta da dall’andamento economico generale, insieme alla riduzione delle scorte, soprattutto nei paesi OCSE, e al proseguimento dei tagli alla produzione dei paesi OPEC dovrebbe dunque sostenere e rendere più stabile il mercato dell’oil.
Si ricorda che nella giornata di ieri le quotazioni del greggio hanno toccato nuovi massimi da oltre tre anni, sia per quanto riguarda il Wti a 67,45 $/b che per il Brent a 73,09 $/b, in scia alle tensioni geopolitiche.
Oggi, intorno alle 15.30, il prezzo del petrolio ritraccia leggermente dai massimi con il Wti a 67,2 e il Brent a 72,3 dollari al barile.