Azimut in flessione a Piazza Affari, dopo il comunicato dei dati sulla raccolta del mese di marzo, più deboli rispetto alle previsioni. Le azioni segnano un calo del 2,3% a 17,34 euro, con volumi che alle 10:30 del mattino hanno già superato la media giornaliera degli ultimi tre mesi.
La società di asset management ha comunicato ieri di avere registrato a marzo una raccolta netta totale di 34,5 miliardi, la cui componente relativa al totale gestito e advisory netto è negativa per 54,1 miliardi.
Il dato è stato influenzato dal disinvestimento di un grosso investitore istituzionale che, per proprie esigenze di liquidità, ha ritirato le proprie disponibilità da un fondo di tipo monetario a breve che per Azimut aveva una redditività piuttosto bassa, ma che comunque è andato ad impattare sulle cifre del gestito.
L’uscita del grosso cliente non è stata peraltro compensata dalla raccolta presso la clientela privata, complici un andamento volatile dei mercati e una politica di reclutamento piuttosto prudente portata avanti dall’asset manager tricolore. La società guidata da Sergio Albarelli ha infatti adottato un approccio piuttosto analitico nei nuovi inserimenti di promotori, privilegiando la redditività ai volumi.