ll Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,5% e in linea all’analogo europeo (+1%), trainando anche il Ftse Mib (+1,3%). La performance di quest’ultimo beneficia anche delle minori preoccupazioni legate alla tensione geopolitica Usa/Russia sulla questione siriana dopo il messaggio tranquillizzante del presidente americano Donald Trump sul fatto che un’azione militare potrebbe non essere imminente.
Il settore creditizio torna a crescere, non risentendo nella seduta di ieri delle incertezze legate alla formazione del nuovo esecutivo, in attesa dell’eisto della seconda tornata di consultazioni al Quirinale.
Gli acquisti premiano tutti i titoli del Ftse Mib, tra cui spiccano Banco Bpm (+1,9%) il cui Ad ha dichiarato che le ipotesi di M&A verranno valutate dopo il raggiungimento del target del piano, e Unicredit (+2,4%), il cui Ceo Jean Pierre Mustier ha sottolineato durante l’assemblea che le dinamiche commerciali sono forti. Bene anche Intesa Sanpaolo (+1,2%), che ha perfezionato l’acquisto della banca svizzera Morval e prosegue le trattative con Intrum sugli npl.
Tornano gli acquisti su Mps (+1,2%), con l’Ad Marco Morelli che ha tranquillizzato gli azionisti sul proseguimento della ristrutturazione nel corso dell’assemblea.
Nel Mid Cap in luce sia per Popolare Sondrio (+0,7%) in attesa di novità in vista della trasformazione in spa, sia Credem (+0,1%) che nei giorni scorsi ha smentito di avere dossier aperti per una potenziale aggregazione.
Ancora vendite su Creval (-1%), dopo il guadagno della settimana scorsa con il mercato che aveva apprezzato il de-risking portato avanti dalla banca.
Tra le Small Cap spicca Carige (+3,8%), con Raffaele Mincione che potrebbe salire all’8% del capitale. Inoltre, la banca ha ricevuto molte manifestazioni di interesse per i 500 milioni di unlikely to pay messi in vendita. I vertici dell’istituto starebbero pensando anche al raggruppamento delle azioni entro l’anno.