Mps – Sale per attese di un miglioramento dei conti

Reazione positiva a Piazza Affari al messaggio incoraggiante venuto dall’Ad di Montepaschi, Marco Morelli, sull’andamento di conti dei primi mesi del 2018 e sulla conclusione con un mese di anticipo rispetto alle attese della cartolarizzazione da 24 miliardi di sofferenze, che permetterà al gruppo di alleggerire il peso dei crediti deteriorati. Oggi le azioni dell’istituto di Siena registrano un rialzo del 2,4% a 2,76 euro, con volumi superiori alla media giornaliera degli ultimi tre mesi.

Il prossimo appuntamento importante sarà la presentazione della trimestrale, in calendario per il prossimo 10 maggio, che sarà l’occasione per verificare l’impatto sui conti dei primi segnali di ripresa della raccolta commerciale, a un costo inferiore.

I numeri dei primi tre mesi permetteranno inoltre di comprendere la misura del miglioramento complessivo del rapporto tra costi e ricavi, in seguito alla stabilizzazione del costo del credito, dopo gli accantonamenti straordinari dello scorso anno, e più in generale degli effetti dei tagli sulle spese, anche del personale, realizzati finora.

Dopo la presentazione, Mps incontrerà nuovamente gli investitori con un roadshow internazionale che partirà dopo la divulgazione dei risultati. “C’è un percorso che è partito e man mano che usciranno i risultati trimestrali tutti potranno verificare”, ha osservato Morelli.

Intanto, ieri l’assemblea ha approvato il bilancio di esercizio individuale e consolidato al 31 dicembre 2017.

Il gruppo ha chiuso il 2017 con una perdita netta consolidata di esercizio pari a 3,5 miliardi di euro, impattata, tra le altre voci, da circa 4 miliardi di rettifiche non ricorrenti connesse all’operazione di cessione, tramite cartolarizzazione, di un insieme di esposizioni creditizie classificate a sofferenza. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 dicembre 2017 il Common Equity Tier 1 ratio si è attestato al 14,8%, rispetto all’8,2% di fine 2016, e il Total Capital ratio è risultato pari al 15%, che si confronta con il valore del 10,4% registrato a fine dicembre 2016.