Intorno alle 11:10, Tenaris è la peggiore blue chip italiana con un ribasso del 4% in area 14,45 euro, dopo essere stata sospesa due volte intorno alle 09:45.
Sul titolo pesano i dazi anti dumping imposti dall’amministrazione Usa verso l’import di OTCG, tubi in acciaio di cui Tenaris è produttore, provenienti dalla Sud Corea (primo esportatore negli USA), che sono stati giudicati inferiori alle attese.
Negli scorsi giorni infatti il Dipartimento del Commercio statunitense ha completato la propria analisi sulle accuse di dumping dei produttori coreani di OTCG, che è stato confermato e valutato in un range fra il 2,76 e il 24,92 per cento.
Gli Stati Uniti hanno dunque risposto con dazi anti dumping del 75,81% sui tubi importati da Nexteel (circa il 30% dell’import coreano di OTCG) e del 6,75% su quelli di SeAH Steel e degli altri produttori (non valutati individualmente).
Secondo varie banche d’affari, l’impatto delle tariffe imposte è parzialmente negativo, in quanto va a colpire significativamente solo il 30% dell’import coreano. I dazi inoltre potrebbero restringere il mercato dei tubi, aumentandone i prezzi degli OTCG nel breve periodo.
La questione aveva già influenzato il titolo nelle scorse settimane, dapprima penalizzandolo in occasione dell’esclusione del Paese asiatico dai dazi del 25% sulle importazioni di acciaio per poi favorirne la risalita in seguito alla riduzione delle quote del metallo importate negli Usa dalla Corea del Sud, che se venissero confermate ufficialmente potrebbero dare ulteriore spinta al titolo.
Secondo i dati raccolti da Bloomberg, le raccomandazioni degli analisti si suddividono in 9 “buy”, 7 “hold” e 2 “sell”, con un target price medio a 12 mesi fissato a 15,14 euro, che implica un upside di circa il 5% rispetto alla quotazione attuale.