Nessuna sorpresa dunque dall’assemblea tenuta sabato scorso che ha rinnovato il cda per il prossimo triennio, confermando Alessandro Vandelli come Ceo. Il mercato sta apprezzando il segno di continuità emerso dall’assise di sabato, con il titolo che intorno alle 10:20 a Piazza Affari guadagna lo 0,7% a 4,76 euro, mentre il Ftse Italia Banche sale dello 0,3% per cento.
La lista presentata dal cda uscente ha ottenuto il 73,4% dei voti, con una quota pari al 33,2% del capitale e portando 12 dei 15 nomi presentati in cda.
Inoltre, la lista di maggioranza dovrebbe avere ricevuto anche il supporto di alcuni fondi di investimento che insieme detengono circa il 4/5% del capitale, che hanno preferito votare quella del cda piuttosto che quella di minoranza presentata da Assogestioni. Quest’ultima ha ricevuto il 26,2% dei consensi, pari al 12% del capitale).
L’Ad Vandelli, al termine dell’assemblea, ha sottolineato che “È la conferma, dice che da parte degli istituzionali, che guardano all’andamento della banca così come al sistema complessivo di regole e governance, c’è un giudizio positivo e la giusta attenzione verso la banca e il management. Tutti i soci sono importanti per la nostra banca”.
Domani il nuovo board si riunirà per la prima volta e dovrebbe eleggere i neo consiglieri Pietro Ferrari e Giuseppe Capponcelli rispettivamente in qualità di presidente e vice presidente.
Nel corso dell’assise, Vandelli ha fatto il punto della situazione sulle sfide che attendono l’istituto modenese. Innanzitutto, il manager ha fatto presente che il nuovo piano industriale sarà presentato a settembre e “vedrà una semplificazione ed efficientamento del gruppo”.
Nei prossimi mesi arriverà anche il parere della Bce sul piano aggiornato di riduzione dei crediti deteriorati, fronte su cui la banca ha già fatto significativi progressi e il cui continuo miglioramento sarà uno dei punti cardine del nuovo piano industriale.
Vandelli è tornato a parlare anche della partita relativa ad Arca Sgr, precisando che esiste la possibilità di presentare un’offerta insieme a Popolare di Sondrio per rilevare il 40% in capo alle ex banche venete.
Infine, il Ceo, parlando a proposito del consolidamento del settore, ha detto che bisognerà aspettare la fine dell’anno in corso per capire qualcosa in più, e il 2019 per vedere qualcosa di più concreto. La banca farà eventuali valutazioni al momento opportuno.