Seduta cauta per i listini del Vecchio Continente, nonostante i rischi di un’escalation di tensioni in Siria, dopo l’attacco congiunto lanciato da Usa, Uk e Francia, sembrino essere diminuiti.
A Milano il Ftse Mib archivia le contrattazioni invariato a 23.329 punti, in linea con il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid. Più arretrati il Dax di Francoforte (-0,4%) e soprattutto il Ftse 100 di Londra, che termina a -0,9%, penalizzato anche dal -6,5% del colosso pubblicitario Wpp dopo l’uscita del Ceo Sorrell.
In modesto rialzo invece gli indici americani, con l’attenzione che torna a concentrarsi sulle trimestrali societarie. Prima dell’apertura Bank of America ha comunicato i risultati del primo quarter, in cui ha riportato un aumento degli utili pari al 34 per cento. A mercati chiusi si attendono i conti di Netflix e in settimana pubblicheranno i conti giganti come Goldman Sachs e Morgan Stanley.
Sul Forex il dollaro perde ulteriore terreno dopo le accuse di Trump a Cina e Russia, ree di sfruttare la svalutazione delle rispettive valute. Il cambio con l’euro risale oltre quota 1,237, appesantendo lievemente i listini continentali, mentre quello con lo yen scivola a 107,3, nonostante i sondaggi che indicano una perdita di consensi per il premier Shinzo Abe.
L’agenda macroeconomica ha visto la divulgazione dei dati di marzo sulle vendite al dettaglio statunitensi (+0,6% mensile) e sull’indice Empire State Manufacturing (in calo a 15,8 punti), che segnala un peggioramento dell’attività manifatturiera ad aprile.
Fra le materie prime l’oro risale lievemente a 1.347 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio arretrano dopo i rialzi della scorsa settimana innescati anche dalle prospettive di maggiori tensioni in Medio Oriente. Wti e Brent viaggiano rispettivamente a 66,4 e 71,6 dollari al barile, appesantiti pure dalle consuete preoccupazioni per un incremento della produzione in contrasto con gli sforzi per riequilibrare il mercato.
Rendimenti obbligazionari in lieve risalita, con il Btp italiano che oscilla intorno all’1,8%, separato da un differenziale con il Bund tedesco poco mosso a 127 punti base.
Fra le big cap di Piazza Affari chiudono ben intonati i bancari, guidati da UBI (+1,6%). In rialzo anche UNIPOL (+1,2%) e LEONARDO (+1,6%) mentre terminano deboli le utilities, BUZZI (-1%) e MONCLER (-1,1%), nel giorno dell’assemblea per l’approvazione del bilancio 2017.
Finale poco mosso per TELECOM ITALIA (+0,3%), mentre per l’assemblea del 24 aprile le registrazioni avrebbero già raggiunto il 68% ed Elliott avrebbe dalla propria parte circa il 35% delle adesioni.