Il gruppo milanese porta a termine con successo il turnaround, si appresta a distribuire il primo dividendo della sua storia e predispone un piano di sviluppo accelerato facendo leva su una domanda particolarmente sostenuta. Il tutto dopo aver riportato i conti in ordine: la struttura patrimoniale è stata rafforzata in modo deciso pur in presenza di forti investimenti e grazie alla capacità di generare importanti flussi di cassa. Caratteristica conquistata dopo aver rivisitato tutti i processi, messo a punto una strategia chiara e sostenibile e puntato sui mercati più profittevoli.
- Federico Protto, Ceo di Retelit, delinea le priorità strategiche
- Dopo un turnaround di successo: pronti per lo slancio
- Le direttrici del piano – Forte impulso al segmento business
- Le direttrici del piano – Moderata crescita nel Wholesale
- Le direttrici del piano – Sviluppo di nuovi progetti ad alto potenziale
- “Un 2017 col botto e primo dividendo della storia”
- La Guidance 2018
- Borsa – Sovra-performance di pura eccellenza grazie ai fondamentali
Retelit archivia un 2017 di eccellenza e per la prima volta nella sua storia distribuisce un dividendo. Il 2017 si è infatti chiuso con ricavi in crescita del 32% a 65,4 milioni ed un balzo dell’85% a 27 milioni dell’Ebitda. I margini sono così passati dal 29 al 41% ed il conto economico si è chiuso con un utile di oltre 11 milioni sulla cui base verrà proposto un dividendo di 0,020 euro per azione.
Il tutto alla fine di un anno nel quale la disponibilità di cassa è balzata da 8 ad oltre 33 milioni, superando quindi il target di 20-23 milioni della guidance 2017 pur in presenza di investimenti complessivi per 32 milioni.
La sostenibilità della strategia di crescita del gruppo è testimoniata dal continuo incremento del fatturato ricorrente e il 2018 si sta configurando come un anno di ulteriore sviluppo. I primi mesi dell’anno confermano il trend e presentano buoni risultati economici e di nuovi ordini, rendendo il management confidente sul raggiungimento della guidance 2018 fornita al mercato.
Una serie di dati che danno maggiore forza a quel piano 2018-2022 che, come ricorda Federico Protto, Ceo di Retelit, “prevede un ulteriore miglioramento dei target con un fatturato compreso tra 99 e 104 milioni nel 2022, quando l’Ebitda dovrebbe attestarsi tra 48 e 51 milioni consentendo una crescita sostenuta dell’Ebit e dell’utile netto”.
Nel contempo, prosegue il capo azienda, “la generazione di cassa dovrebbe consentire di raggiungere una liquidità compresa tra 155 e 160 milioni nel 2022 pur in presenza di investimenti cumulati stimati fra i 90 ed i 95 milioni per il quinquennio del piano”.
Risultati e scenari apprezzati al mercato, che ha impresso al titolo un ulteriore scatto dopo la sovra-performance del passato. L’accelerazione è infatti scattata dopo il settembre del 2016 con il passaggio al segmento Star di Borsa italiana. Da quel momento ad oggi il titolo ha guadagnato oltre il 170% sovraperformando nettamente sia il Ftse Italia Star, in rialzo del 48% circa, sia l’indice settoriale Ftse Italia Telecomunicazioni, in progresso del 17% circa.
Sovra-performance confermata anche nell’ultimo anno, quando le azioni Retelit hanno guadagnato oltre il 60%, a fronte del +12% del Ftse Italia Star e del +10% del Ftse Italia Telecomunicazioni. Dinamica a seguito della quale il titolo è salito sino al massimo di 2,034 euro il 28 marzo, il punto massimo da novembre 2005, sostenuto anche dalla spinta degli ottimi risultati full year 2017 pubblicati il 15 marzo.
Un percorso accompagnato dallo sviluppo degli “investitori qualificati”, che sono saliti sino ad una quota pari al 20% del capitale a conferma dell’interesse e della credibilità raggiunti dal Gruppo anche a livello internazionale. Il tutto, aggiungono gli operatori,“grazie anche ad una Governance stabile e riconoscibile pure nel rispetto degli obiettivi e nel dettaglio dei piani di sviluppo, ma merito anche di un management motivato e capace di creare una realtà leader nel proprio settore di riferimento”.
Federico Protto, Ceo di Retelit, delinea le priorità strategiche
“Il consolidamento economico ed il riposizionamento nel mercato nazionale e internazionale realizzato nel triennio 2015-2017 ci permette ora di focalizzarci sullo sviluppo e sull’espansione attraverso una crescita per linee interne ed esterne. Con il nuovo Piano Industriale 2018-2022, infatti, si apre una nuova fase rivolta allo sviluppo e all’espansione attraverso una crescita organica, trainata dal segmento Business e dall’espansione internazionale, su cui si innesterà una crescita inorganica tramite acquisizioni per accelerare il processo e che costituirà ulteriore upside al piano recentemente approvato”.
Un percorso, afferma Federico Protto, amministratore delegato di Retelit, “da concretizzarsi nel periodo 2018-2022 grazie anche alla solidità finanziaria conquistata in questi anni”.
Più in particolare, prosegue Protto, “il nuovo Piano Industriale 2018-2022 prevede un ulteriore miglioramento dei target con un fatturato compreso tra 99 e 104 milioni nel 2022. L’Ebitda è invece previsto attestarsi tra 48 e 51 milioni nel 2022. E tutto ciò ci permetterà di raggiungere una crescita sostenuta sia nell’Ebit che nell’utile netto”.
Nel contempo, aggiunge il capo azienda, “la generazione di cassa dovrebbe consentire di raggiungere una posizione finanziaria netta positiva compresa tra 155 e 160 milioni nel 2022. Il tutto in presenza di investimenti cumulati stimati fra i 90 ed i 95 milioni per il quinquennio 2018-2022”.
Il Ceo di Retelit ricorda infine che “per la prima volta nella storia del gruppo, quest’anno distribuiremo un dividendo ordinario di € 0,020 e corrispondente a un pay-out del 35% circa sull’utile netto di Retelit S.p.A. . Anche gli obiettivi del piano industriale – prosegue Protto – considerano la distribuzione di un dividendo stimato tra il 15-35% dell’utile netto consolidato lungo l’intero orizzonte di piano.
Dopo un turnaround di successo: pronti per lo slancio
Negli ultimi tre anni Retelit ha impostato un piano di crescita e rifondazione dei propri asset che ha coinvolto l’intera struttura aziendale.Un cambio di marcia radicale, che ha visto un primo e fondamentale passo avanti nell’avvicendamento avvenuto ai vertici dell’azienda all’inizio del 2015.
La Società, ricorda il capo azienda, “è passata da una situazione molto critica nel 2014 con un reddito operativo negativo e una situazione finanziaria molto difficile, aggravata dell’investimento che stava sostenendo sul cavo AAE-1, a un bilancio 2017 di grandissima soddisfazione con profittabilità operativa e una Posizione Finanziaria Netta positiva per 33 milioni. Il grande sforzo di questo triennio – completa il Ceo di Retelit – è stato principalmente volto a mettere in sicurezza i conti della Società e a lanciare in maniera profittevole l’investimento nel cavo AAE-1, di gran lunga il più importante degli ultimi anni per la Società”.
E tutto ciò è stato possibile in quanto, sottolinea Protto, “abbiamo puntato con determinazione sullo sviluppo coordinato di tutti i settori in cui l’azienda è impegnata, agendo sull’ottimizzazione delle tecnologie applicate, sulla spinta esercitata dall’impegno a estendere globalmente la nostra attività e sulla focalizzazione delle attività commerciali sui segmenti più profittevoli”.
In questo senso “abbiamo imboccato un percorso di crescita e i numeri ci danno ragione. Abbiamo poi rafforzato e messo in sicurezza i principali indici economici e valorizzato al massimo i punti di forza dell’azienda, grazie anche alla collaborazione di nuovi partner tecnici e commerciali. Una via che proseguiremo, parallelamente al disegno di un’offerta di nuovi e più moderni servizi ad elevata performance”.
In sostanza, ricordano alla Retelit, “i primi risultati sono emersi nel 2016 con un traguardo storico e cioè il primo utile operativo nella storia del gruppo, pari a 2,2 milioni. Risultato ottenuto con un anno d’anticipo rispetto al piano presentato nel 2015. Poi si sono succeduti anni nei quali i bilanci hanno descritto con chiarezza tassi di crescita ben superiori a quelli di mercato, con conseguente incremento della market share, sia in ambito Wholesale che Business”.
Le direttrici del piano – Forte impulso al segmento business
Il capo azienda chiarisce come “il piano prevede una crescita organica attraverso lo sviluppo del segmento Business, mediante il potenziamento delle strutture commerciali e l’ampliamento del portafoglio servizi e l’acquisizione di ulteriori quote di mercato nei segmenti Wholesale Nazionale ed Internazionale, facendo leva sul sistema in Cavo AAE-1 e le partnership internazionali. Il tutto in un’ottica di continuità e accelerazione rispetto all’attuale strategia”.
E la prima direttrice del piano, come spiega Protto, “è rappresentata dalla spinta sul segmento business, che rappresenta il 16% dei ricavi. Obiettivo da raggiungere ampliando e rimodulando la gamma di servizi ad alta affidabilità basata sulla piattaforma Cloud, tra cui la cyber security in Cloud, attraverso la nostra Cyber Security Control Room, i servizi SD-WAN e Application Performance Management. Sviluppo facilitato dalla forza della domanda di banda ultralarga unita alla crescente digitalizzazione delle aziende target”.
Un contributo alla crescita “giungerà anche dallo sviluppo di partnership per la vendita di soluzioni integrate e il potenziamento della struttura di vendita diretta e indiretta”. E un esempio, aggiunge il Ceo, “è fornito dal programma di Partnership ‘Smart SaaS Program’ rivolto a società che sviluppano soluzioni innovative rivolte al mercato Business, come IoT e applicazioni per la Digital Transformation”.
Nel dettaglio, per il segmento business sono attesi ricavi in crescita dai circa 10 milioni nel 2017 a un range fra 25-27 milioni nel 2022, con un CAGR previsto del 22% circa. L’Ebitda margin è previsto tra il 43% e il 46% nel periodo.
Le direttrici del piano – Moderata crescita nel Wholesale
“Il Wholesale nazionale (39% dei ricavi) e internazionale (45% del fatturato) sono mercati sostanzialmente stabili dove prevediamo di crescere con un CAGR del 2% nell’arco temporale 2018-22 attraverso l’acquisizione di quote di mercato dei diretti concorrenti”.
Il tutto, precisa Protto, “grazie anche al presidio di importanti clienti quali primari operatori di telecomunicazioni mobili, alla maggiore competitività sui prodotti e una presenza capillare in aree su cui sono previsti importanti investimenti come nei servizi di collegamento ‘Fiber To The Tower’ (FTTT), una tipologia di attività che fornisce agli operatori mobili la capacità di cui necessitano per veicolare il traffico verso i centri dove i contenuti vengono smistati”.
Inoltre, sottolinea il Ceo, “faremo leva sul sistema in cavo sottomarino AAE-1 e potremo giocare un ruolo sempre più fondamentale come premium provider infrastrutturale nel mercato Wholesale Internazionale nella rotta Eurasia, con un forte presidio nell’area mediterranea dove Bari si sta sviluppando come gateway e principale hub nelle rotte fra Europa e Asia, insieme a Palermo dove abbiamo investito nel Data Center Open HubMed. Il nostro investimento mira a potenziare la nostra presenza nell’ecosistema trasmissivo ed IP del mediterraneo, dove il Sud Italia gioca, grazia alla sua felice posizione geografica, un ruolo fondamentale”.
È doveroso ricordare al riguardo come dalla sua entrata in funzione, avvenuta il 22 giugno 2017 nei tempi e nel budget previsti, “il sistema in cavo sottomarino AAE-1 partecipa già oggi al 7% ai ricavi. Si tratta di 25mila chilometri di fibra ottica che collegano paesi che rappresentano da soli più del 40% della popolazione mondiale con 40 terabit al secondo di capacità complessiva attualmente disponibile (pari, tanto per dare un’idea, alla trasmissione contemporanea di 4 milioni di canali video Full HD), espandibile fino a 120 Tbps, e una latenza inferiore significativamente alle infrastrutture che collegano attualmente il Far East all’Europa”.
Per quanto riguarda i numeri, per il Wholesale sono attesi ricavi in crescita da circa 48 milioni nel 2017 a un range tra 52-54 milioni di fatturato nel 2022 con un CAGR previsto di circa il 2% nel corso del periodo. L’Ebitda margin è previsto tra il 40% e il 43 per cento. Per il sistema in cavo sottomarino AAE-1 sono stimati ricavi in crescita da 4,5 milioni nel 2017 a un range tra 22-23 milioni nel 2022. L’Ebitda margin è previsto tra il 65% e il 70% nel periodo.
Le direttrici del piano – Sviluppo di nuovi progetti ad alto potenziale
“La congiuntura del nostro settore”, spiega Protto, “prefigura una vera e propria rivoluzione degli scenari globali, che saranno sempre più caratterizzati dallo sviluppo dell’Industria 4.0, dal processo di digitalizzazione diffuso in tutte le primarie attività imprenditoriali e infrastrutturali, dai progressi nell’intelligenza artificiale, dall’avvento del 5G e del Cloud”.
Per questo, prosegue il capo azienda, “la necessità di collegare velocemente punti del mondo molto distanti ci impone l’implementazione di progetti articolati e connotati da soluzioni tecnologiche avanzate e l’utilizzo di piattaforme di telecomunicazioni sempre più performanti”.
E sono tre i progetti che Retelit ha sviluppato e che caratterizzeranno la crescita 2018-22. “In primis, lo sviluppo della Tecnologia SD WAN (Software Defined WAN) che consente di semplificare la gestione delle reti ibride e di ottimizzare le prestazioni delle applicazioni aziendali e di quelle in cloud. Si rivolge alla clientela Business e permette di trasformare le infrastrutture di rete in piattaforme dinamiche e intelligenti integrando molteplici tecnologie di accesso”.
“La seconda consiste nello sviluppo della nuova infrastruttura Internet Protocol (IP) internazionale, con l’obiettivo di creare un servizio IP che venga riconosciuto tra i primi nei ranking internazionali con l’obiettivo di arricchire il portafoglio Carrier Services rivolto agli operatori e OTT (Over the Top) provenienti dal Far e Middle East che atterrano nel mediterraneo per raggiungere l’Europa”.
La terza è rappresentata dall’Ecosistema Mediterraneo – Progetto Rete Sud. In pratica, spiega Protto “l’ulteriore espansione della rete esistente accendendo fibre sulla tratta Roma-Napoli-Sicilia-Bari per fornire nuovi servizi di connettività ai nodi OHM (di cui Retelit è parte) e in futuro a SicilyHub e a Catania”.
“Un 2017 col botto e primo dividendo della storia”
Retelit ha chiuso il 2017 con ricavi netti per 65,4 milioni, in aumento del 31,8% rispetto al 2016 grazie all’andamento positivo di tutti i mercati. L’Ebitda è stato pari a 26,9 milioni, in crescita dell’85% rispetto al corrispondente valore del 2016 (14,6 milioni), con relativo margine sui ricavi del 41,2% in crescita rispetto al 29,4% del 2016, più di quanto previsto dal piano. L’Ebit è passato da 2,2 a 12,3 milioni, con un margine del 20,4% sui ricavi.
L’utile netto si è così attestato a 11,4 milioni, quasi quadruplicato rispetto ai 2,9 milioni del 2016 permettendo di formulare la proposta di un dividendo di 0,020 euro per azione, corrispondente a un pay-out di circa il 35% sull’utile netto della capogruppo. Si segnala che in precedenza la società non aveva mai corrisposto alcun dividendo.
La posizione finanziaria netta al 31 dicembre risulta positiva per 33,4 milioni, in miglioramento rispetto a 8,1 milioni di fine 2016 e superiore al range di 20-23 milioni della guidance 2017. Un importante contributo è venuto dall’accordo strategico siglato con un primario player asiatico di telecomunicazioni per la vendita di capacità sul cavo AAE-1.
Nel 2017 gli investimenti complessivi, al lordo di disinvestimenti, plusvalenze ed effetti monetari, ammontano a 32,2 milioni di cui 19 milioni in infrastruttura e 13,2 milioni in relazione all’Area Strategica AAE-1.
La Guidance 2018
In occasione della pubblicazione del bilancio 2017 e dell’estensione del piano industriale al 2022, il management ha fornito alcune indicazioni sugli obiettivi previsti per il 2018. La guidance per i principali indicatori economico finanziari è la seguente: fatturato atteso tra i 67 e 71 milioni, Ebitda tra 24 e 28 milioni, investimenti nel range 28-31 milioni e una PFN positiva compresa fra 37 e 40 milioni.
Nel 2018, inoltre, Retelit punta ad espandere ulteriormente la propria quota di mercato in ciascuno dei segmenti in cui opera in Italia, proseguendo nel percorso di crescita degli ultimi anni in cui il Gruppo ha fatto registrare tassi di sviluppo ben superiori a quelli del mercato stesso.
Per quanto riguarda il segmento del Wholesale nazionale, valutato circa 726 milioni, l’obiettivo è passare dall’attuale market share pari al 27% ad un target fra il 32% e il 36 per cento. Il mercato italiano del Wholesale internazionale è stimato intorno agli 80 milioni e Retelit punta ad arrotondare la propria quota al 28-30% dal 27% del 2017. Infine, una crescita molto significativa è prevista nel segmento business, un mercato potenziale da 5,1 miliardi; la Società guidata da Federico Protto stima di poter incrementare la propria market share sul mercato indirizzabile dall’attuale 2% al 10-12 per cento.
C’è poi il capitolo della crescita esogena in quanto, sulla base delle direttrici di piano e grazie alla guadagnata capacità finanziaria, si prevede anche la valutazione di crescita per linee esterne al fine di accelerare lo sviluppo. In particolare le aree su cui concentrarsi sono tre: società specializzati in servizi che possano permettere di ampliare rapidamente il portafoglio servizi, player nazionali per incrementare rapidamente la base clienti a cui aggiungere i servizi di Retelit e con cui sfruttare sinergie di costo e di scopo, e operatori regionali mirati con cui complementare l’infrastruttura.
Borsa – Sovra-performance di pura eccellenza grazie ai fondamentali
Il titolo ha messo a segno una performance eccezionale e l’accelerazione è scattata dopo il settembre del 2016 con il passaggio al segmento Star di Borsa italiana. Da quel momento ad oggi il titolo ha guadagnato quasi il 170%, passando da 0,736 euro all’attuale quotazione di 1,986 euro, sovra-performando nettamente sia il Ftse Italia Star, in rialzo del 48% circa, sia l’indice settoriale Ftse Italia Telecomunicazioni, in progresso del 17% circa.
Percorso accompagnato dallo sviluppo degli “investitori qualificati”, che sono saliti sino ad una quota pari al 20% del capitale a conferma dell’interesse e della credibilità raggiunti dal Gruppo anche a livello internazionale. Il tutto grazie anche ad una Governance stabile e riconoscibile pure nel rispetto degli obiettivi e nel dettaglio dei piani di sviluppo, ma anche, come sottolineano gli operatori, “per merito di un management motivato e capace di creare una realtà leader nel proprio settore di riferimento”.
Sovra-performance confermata anche nell’ultimo anno, quando le azioni Retelit hanno guadagnato oltre il 60%, a fronte del +12% del Ftse Italia Star e del +10% del Ftse Italia Telecomunicazioni. Il titolo ha così toccato quota 2,034 euro il 28 marzo, il punto massimo da novembre 2005, sostenuto anche della spinta degli ottimi risultati full year 2017 pubblicati il 15 marzo.
Risultati sopra le attese e apprezzati dagli analisti di Intermonte che, anche alla luce degli obiettivi del nuovo piano al 2022, hanno confermato la raccomandazione outperform, alzando il target price a 2,2 euro dalla precedente valutazione di 1,7 euro. Banca Akros, invece, ha ribadito il neutral con prezzo obiettivo 1,8 euro.