Creval prosegue nella strategia finalizzata alla riduzione dei costi, in linea con gli obiettivi definiti nel piano industriale 2018/20 in tema di efficienza operativa.
In particolare, è stato siglato l’accordo con le rappresentanze sindacali per la gestione degli esuberi, attraverso l’utilizzo del Fondo di Solidarietà per il settore del credito per 170 risorse.
Più precisamente, l’intesa prevede un piano di esodo anticipato destinato ad almeno 170 risorse che matureranno i requisiti pensionistici previsti entro e non oltre il 31 dicembre 2024. I dipendenti interessati potranno accedere, su base volontaria, alle prestazioni straordinarie del fondo con decorrenza 1° luglio 2018.
L’accordo consentirà risparmi a regime sul costo del personale stimati pari a circa 7,5 milioni per il 2018 e pari a 15 milioni a partire dal 2019, a fronte di oneri one off per l’attivazione del fondo e incentivazioni all’esodo stimati in circa 61 milioni, che saranno interamente rilevati a conto economico nell’anno in corso.
L’accordo, inoltre, prevede altri interventi sul costo del lavoro che consentiranno un ulteriore risparmio a regime pari a circa 13 milioni.
Nell’intesa sono ricompresi anche gli effetti derivanti dall’incorporazione di Credito Siciliano nella capogruppo.
Il numero dipendenti, pertanto, scenderà a circa 3.730 a fine 2018, in linea con l’obiettivo del piano industriale (numero inferiore a 3.700 dipendenti), con una riduzione cumulata, rispetto a fine 2011, di 767 dipendenti, pari al – 17,1%). E’ stato inoltre definito il piano di ottimizzazione della rete operativa, che prevede la chiusura di ulteriori 50 filiali, con decorrenza 27 maggio 2018 e la trasformazione di 4 sportelli in filiali della linea “Bancaperta”.
Il totale delle filiali si posizionerà a 361, in linea con il target previsto nel piano industriale (350), e in significativa riduzione rispetto al dato di fine 2010 (-182 sportelli, riduzione cumulata del 33,51%).>un livello inferiore a 3.700 risorse). Rispetto a fine 2011, la riduzione cumulata è pari a 767 dipendenti (-17,1%).
Infine, è stato definito il piano di ottimizzazione della rete operativa, che prevede la chiusura di ulteriori 50 filiali a partire dal 27 maggio 2018 e la trasformazione di 4 sportelli in filiali della linea “Bancaperta”.
Gli sportelli si posizioneranno a 361 unità, in linea con il target previsto nel piano strategico (350), e in significativa riduzione rispetto a fine 2010 (-182 sportelli, riduzione cumulata del 33,51%).
COMMENTO
Le azioni volte al recupero dell’efficienza operativa portate a termine ieri sono un passo positivo importante, poiché rappresentano l’ingresso nella fase di execution della strategia di rilancio messa in atto dalla banca.
Un piano che, anche se dapprima era stato considerato troppo ambizioso e aveva suscitato la diffidenza da parte del mercato nella possibilità di una sua realizzazione, alla fine è riuscito a convincere gli investitori e a permettere l’ottimo esito del recente aumento di capitale da 700 milioni che fornisce supporto al piano di de-risking che la banca sta portando avanti già da circa due anni, il cui ultimo step è rappresentato dalla cessione di un pacchetto di unlikely to pay da 243 milioni al 43% del nominale.
Dopo il successo della ricapitalizzazione, il mercato ha ricominciato ad avere una percezione positiva sul titolo, che è riuscito a recuperare quasi il 20%, dopo il calo di circa il 70% registrato nelle settimana prima dell’operazione. Se riuscirà a realizzare le promesse del piano dovrebbe entrare in una fase positiva o quanto meno di stabilizzazione del titolo.
Le quotazioni hanno aperto in rialzo anche oggi a Piazza Affari, salendo dello 0,9% a 0,1297 euro a mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni.