Dopo un’apertura in frazionale rialzo i principali listini continentali accelerano nel corso della mattinata, mentre i futures sugli indici americani viaggiano in positivo dello 0,4% circa. Intorno a mezzogiorno il Ftse Mib di Milano avanza dell’1%, in linea con il Dax di Francoforte (+0,9%). Guadagni più modesti per il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%).
Particolarmente ricca di appuntamenti l’agenda macro odierna. Dopo i dati cinesi in linea con le aspettative sul Pil (+6,8%) e quelli contrastanti su vendite al dettaglio e produzione industriale, in mattinata è stato divulgato l’indice Zew di aprile, che ha evidenziato un calo oltre le attese della fiducia degli investitori istituzionali tedeschi (-8,2 punti da +5,1 di marzo).
In Italia l‘inflazione armonizzata UE si è fermata allo 0,9%, contro il +1,1% della rilevazione preliminare, mentre in Gran Bretagna il tasso di disoccupazione medio dell’ultimo trimestre è sceso ai minimi da più di 3 anni, attestandosi al 4,2 per cento.
Scarsi movimenti sul Forex, con l’euro/dollaro fermo a 1,238 e il dollaro/yen in area 107, dopo i recenti commenti di Trump sui tassi di cambio e in attesa del vertice di due giorni tra il primo ministro Shinzo Abe e il presidente americano.
Tra le materie prime, l’oro è in flessione a 1.342 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del petrolio sono pressoché invariate con Wti e Brent rispettivamente a 66,25 e 71,5 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano cala lievemente all’1,76% e lo spread con il Bund tedesco si riduce a 124 punti base.
A Piazza Affari avanzano ancora le banche, in particolare BANCO BPM (+2,2%) che ha concluso con esito positivo il placement della sua prima emissione obbligazionaria senior preferred unsecured, UBI (+2,2%) e BPER (+2,3%), che riunisce oggi per la prima volta il nuovo Cda.
Ben intonati anche UNICREDIT (+1,6%) su cui S&P Global Ratings ha confermato i rating di breve e lungo termine (A2 e BBB rispettivamente) e INTESA SANPAOLO (+1,4%), che ha ricevuto da Intrum un’offerta vincolante per una partnership strategica riguardante i crediti deteriorati del valore complessivo di 3,6 miliardi.
Tornano gli acquisti su FCA (+1,8%) e su CNH (+2,2%), che ha deciso di modificare alcuni benefit per ex lavoratori dell’azienda in pensione, dopo una sentenza favorevole della Corte Suprema degli Stati Uniti.
Denaro su ENI (+1,1%) che ha firmato con la società algerina Sonatrach una serie di accordi volti a rafforzare l’integrazione fra le società nelle attività congiunte nel Paese africano.
Debole PIRELLI (-1%), poco mossa infine TELECOM ITALIA (-0,2%) in attesa del Cda straordinario a seguito della richiesta di Consob di integrare la documentazione da mettere a disposizione degli azionisti in vista dell’assemblea del 24 aprile.