ll Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,7% e sovra-performando di un punto percentuale l’analogo europeo (+0,7%), supportando anche il Ftse Mib (+1,4%). L’andamento di quest’ultimo al momento sembra non considerare un inasprimento della disputa Usa/Russia sulla questione siriana, oltreché un eventuale nuovo scontro commerciale Stati Uniti/Cina.
Altra seduta positiva dunque il comparto bancario, in attesa delle decisioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla formazione del nuovo esecutivo dopo il nulla di fatto del secondo giro di consultazioni al Colle. Il settore è stato sostenuto anche dall’agenzia di rating Dbrs, che ha messo in evidenza come sia aumentata la fiducia verso gli istituti italiani dopo i significativi sul fronte degli npl e nel rafforzamento patrimoniale.
Protagonista di giornata è stata Intesa Sanpaolo (+0,9%), dopo la firma dell’accordo vincolante con Intrum che prevede la cessione di un pacchetto di npl pari a 10,8 miliardi ad un prezzo pari a quasi il 29% del valore lordo, oltreché la creazione di una piattaforma di recupero crediti posseduta per il 51% dal gruppo scandinavo e per il 49% dalla banca italiana.
Si mettono in evidenza Banco Bpm (+2,9%), grazie all’esito positivo del placement del suo primo bond senior secured quinquennale da 500 milioni, e Bper (+2,1%) con il mercato che ha apprezzato il forte appoggio arrivato dai principali azionisti al nuovo cda, riunitosi per la prima volta ieri.
Bene anche Unicredit (+2,1%) e Ubi (+1,5%), che hanno beneficiato anche della conferma dei rating da parte di S&P.
Nel Mid Cap rally di Popolare Sondrio (+7,9%), in attesa che emergano novità sul fronte della trasformazione spa. In luce anche Credem (+2,3%), percepito dal mercato come uno degli istituti più solidi.
Continua la rincorsa di Creval (+1,2%), grazie anche all’implementazione delle strategie volte a ridurre i costi, in linea con il piano industriale.
Tra le Small Cap spicca Carige (+2,4%), in attesa delle mosse dell’azionista Raffaele Mincione che potrebbe salire all’8% del capitale.