Banco Bpm prosegue nella strategia di ottimizzazione del costo del funding. Il cda dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha deliberato il rimborso anticipato delle obbligazioni Tier1 subordinate perpetue 9 per cento. L’operazione riguarda titoli in circolazione per circa 195 milioni. Il pagamento avverrà alla prima data disponibile per il rimborso anticipato, ovvero il 25 giugno 2018.
L’emissione era stata lanciata nel 2008 da parte di Bpm per un controvalore di 300 milioni, ma già nel corso del 2009 ne era stata rimborsata una parte. La decisione riguardante la facoltà di esercitare il rimborso anticipato ha tenuto in considerazione che, a partire dal 25 giugno 2018, il titolo sarà completamente escluso dal Tier1 di Banco Bpm, secondo la disciplina transitoria ad esso applicabile (c.d. “grandfathering”).
Gli investitori saranno aggiornati in base a quanto previsto dal regolamento del titolo, la cui denominazione per esteso è: “9 per cent. Perpetual Subordinated Fixed/Floating Rate Note ISIN XS0372300227”.
COMMENTO
L’operazione è molto positiva per i titoli della banca quotata a piazza Affari poiché comporta notevoli risparmi di oneri finanziari, in linea con la strategia annunciata da Castagna nel corso della presentazione dei risultati 2017.
Il perpetuo che sarà rimborsato a giugno aveva un tasso del 9% e un costo annuo di 17,55 milioni. Una cifra nettamente superiore a quanto la banca riesce a finanziarsi attualmente sul mercato. Basti pensare che Banco Bpm ha giusto ieri concluso il collocamento di un bond senior quinquennale da 500 milioni all’1,75 per cento. Il costo annuo di tali obbligazioni per l’intero ammontare è pari a 8,75 milioni.
A puro titolo di confronto, si può osservare che al nuovo tasso a cui sono stati emessi i senior, pari all’1,75%, i 195 milioni corrispondenti all’ammontare dei bond perpetui restituiti, costerebbero all’anno 3,4 milioni. Che implica, quindi, un risparmio di oltre 14 milioni su questo ammontare.
Castagna ha sottolineato, nel corso della presentazione, che nel 2018 andranno a scadenza ben 4 miliardi di obbligazioni collocate presso investitori retail che hanno un costo medio compreso tra il 2,8% e il 3% e che verranno sostituite con titoli senior e covered emessi presso investitori istituzionali a un costo inferiore.