Nel 2017 il fatturato complessivo realizzato dalle società del settore tecnologia e tlc (escluse le big e quelle non omogenee per chiusura del bilancio) aumenta a 6,43 miliardi (+7% a/a). L’Ebitda totale cresce del 13,9% rispetto al 2016, attestandosi a 492,7 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre ammonta a 622,5 milioni, sostanzialmente invariato rispetto a fine 2016. Il settore tecnologico conferma un discreto stato di salute, seppure con un andamento differenziato tra i diversi modelli di business.
Ricavi. Nel 2017 le società tecnologiche e tlc italiane, escluse le big cap Stm e Telecom Italia, hanno totalizzato ricavi per complessivi 6,43 miliardi, in crescita del 7% rispetto all’anno precedente.
Tra le Small Cap, l’operatore tlc Retelit ha realizzato la variazione positiva più significativa in termini di fatturato (+31,8%), grazie all’andamento positivo sia dei ricavi da servizi sia di quelli da concessioni, con una crescita generale di tutti i segmenti di mercato (Wholesale Nazionale, Wholesale Internazionale e Business). In evidenza anche Tas (+28%) spinta principalmente dalle rivendite hardware e software di terzi; e il gruppo Tecnoinvestimenti (+22,9%) trainato dalle acquisizioni esterne.
In calo, invece, i ricavi di Fullsix (-24,8%) e di Acotel Group, quest’ultima ancora alle prese con la riorganizzazione del business. Nel dettaglio, pesano soprattutto l’ulteriore deterioramento della performance realizzata nell’ambito delle attività consolidate (Acotel Interactive) e i risultati ancora negativi consuntivati dalle attività di più recente avvio (Acotel Net e Bucksense).
Performance positive per Gamenet (+15,2%), in gran parte determinato dall’incremento (+40,3 milioni) dei ricavi da AWP e dalla crescita del segmento Betting and Online (+45,1 milioni) a seguito dell’acquisizione di Intralot. Bene anche Exprivia (+14,4%), mentre Be ha visto il fatturato ridursi su base annua del 5,8 per cento. Da sottolineare il buon andamento della mid cap Reply (+13,3%) mentre la big cap Stm ha archiviato l’ultimo esercizio con ricavi superiori agli 8 miliardi, in aumento di quasi il 20% (16,4% escludendo i business in phase-out).
Ebitda. Il margine operativo lordo complessivo del comparto tecnologico registra un progresso del 13,9% a/a, attestandosi a complessivi 492,7 milioni.
Le performance migliori in termini percentuali vengono realizzate da Retelit (+84,6%) e Cad It (+60,3%). Bene anche Tecnoinvestimenti, che vede il margine operativo lordo incrementarsi del 38,8 per cento. Tas riporta una crescita del 28,5%, che sale addirittura al 77,4% depurando i conti 2016 dai ricavi non ricorrenti, grazie all’aumento delle vendite di licenze, componente ad alta marginalità.
Per contro, Esprinet registra un peggioramento dell’8,4% mentre Txt riporta una flessione del 6% per effetto di importanti investimenti in ricerca e sviluppo. Il margine operativo lordo di Fullsix è sostanzialmente nullo (1,9 milioni nel 2016), mentre Itway passa da positivi 0,3 a negativi 0,2 milioni.
Indebitamento finanziario netto. Complessivamente, l’indebitamento finanziario netto del settore tecnologico a fine 2017 è rimasto pressoché invariato rispetto all’anno precedente, superando di poco i 620 milioni.
L’incremento della liquidità netta di Reply (+98%), di Retelit (quadruplicata a 33,4 milioni, grazie anche all’accordo strategico siglato con un primario player asiatico di telecomunicazioni), di Esprinet (+16,8%) e di TXT (in seguito alla cessione della divisione Retail), oltre al calo dell’indebitamento di Snaitech (-10,8%) hanno sostanzialmente compensato l’incremento del debito netto di Exprivia (da 35,8 a 222,8 milioni, di cui 164 milioni per l’integrazione con Italtel) e di Tecnoinvestimenti (+46,9%). Variazione contenuta per la big cap Stm, dopo la distribuzione di dividendi cash per un totale 214 milioni di dollari e il programma di riacquisto di 18,6 milioni di azioni proprie per un valore complessivo di 297 milioni di dollari.
Commento
In generale il 2017 è stato un anno positivo per il settore tecnologico, seppure con un andamento differenziato tra i diversi modelli di business e tra le singole società.
In continua espansione il comparto dei semiconduttori, con Stm che ha sostanzialmente raddoppiato la marginalità e quasi triplicato l’utile netto. Uno sviluppo che dovrebbe proseguire anche nel primo trimestre 2018, in cui si prevede da un lato una tendenza migliore della stagionalità per le applicazioni di Smart Driving e Internet of Things e, dall’altro, una dinamica sfavorevole dovuta alla stagionalità per le applicazioni per smartphone. I risultati in pubblicazione il 25 aprile dovrebbero evidenziare un calo sequenziale dei ricavi di circa il 10%, equivalente ad un aumento del 22% anno su anno, in linea con la consueta stagionalità del business.
Proseguono invece le difficoltà nel segmento della distribuzione di elettronica di consumo, sfavorita dal contesto macroeconomico sì in ripresa ma ancora debole, con Esprinet costretta a rivedere al ribasso i target per il 2018. Restano buone le prospettive per i settori a maggior valore aggiunto, come Cloud, Internet of Things, Big Data e CyberSecurity.
Per quanto riguarda le tlc, si è concluso il percorso di turnaround di Retelit, che prevede ora un triennio di forte sviluppo grazie al rafforzamento della struttura patrimoniale, agli investimenti effettuati negli ultimi anni (su tutti il cavo AAE-1) e alla forte domanda in tutti i segmenti di operatività.
Resta delicata invece la situazione del Gruppo Acotel, a causa dall’ulteriore deterioramento della performance realizzata nell’ambito delle attività consolidate (Acotel Interactive) e dei risultati ancora negativi consuntivati dalle attività di più recente avvio (Acotel Net e Bucksense).
Da segnalare infine le offerte pubbliche d’acquisto finalizzate al delisting su Snaitech e Cad It.