ll Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un progresso del 3,7% e sovra-performando di oltre 1,5 punti percentuali l’analogo europeo (+2,1%), trainando anche il Ftse Mib (+2,1%). Quest’ultimo è supportato anche dal miglioramento del clima geopolitico grazie alla minore tensione Usa/Russia e Usa/Corea del Nord, oltreché dall’ottimismo generato da una soluzione positiva della disputa commerciale Stati Uniti/Cina.
Gli acquisti, dunque, premiano il comparto bancario che non sembra subire lo stallo per la creazione del nuovo esecutivo, in attesa dell’esito del mandato esplorativo conferito dal Quirinale al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il settore ha beneficiato anche di un report positivo di Société Générale, che ha evidenziato in luce un miglioramento dei fondamentali degli istituti tricolore.
Nel listino principale spiccano gli scatti di Ubi (+7,7%), grazie alla conferma dei rating da parte di S&P e dell’indicazione di acquisto da parte di diversi broker, e di Banco Bpm (+5,3%), che ha collocato con successo un bond senior secured quinquennale da 500 milioni. In merito a quest’ultima, si segnala che rimborserà anticipatamente anche un’obbligazione da 195 milioni.
Bene Mediobanca (+4,2%), dopo che Italmobiliare ha fatto sapere di non voler uscire per ora dal patto di sindacato a cui fa capo poco meno del 30% del capitale dell’istituto milanese. Per Unicredit la partecipazione nella banca di piazzetta Cuccia rimane di carattere finanziario.
Si mette in luce la stessa Unicredit (+4,5%), sostenuta anche dal mantenimento dei rating da parte di S&P.
Denaro su Intesa Sanpaolo (+2,2%), dopo la firma dell’accordo vincolante con Intrum che prevede la cessione di un pacchetto di npl pari a 10,8 miliardi ad un prezzo pari a quasi il 29% del valore lordo, oltreché la creazione di una piattaforma di recupero crediti posseduta per il 51% dal gruppo scandinavo e per il 49% dalla banca italiana.
In evidenza Bper (+3,3%), con gli investitori che hanno trovato positivo il forte consenso ottenuto dalla lista di maggioranza per l’elezione del nuovo board, nonché la conferma della continuità gestionale espressa dalla conferma dell’Ad Alessandro Vandelli. Quest’ultimo ha sottolineato che il nuovo piano strategico sarà presentato a settembre.
Buon rialzo per Mps (+1,3%), con il mercato che ha apprezzato la riorganizzazione avviata dall’Ad Marco Morelli. Quest’ultimo auspica il sostegno dei nuovi inquilini del Mef nel confronto con l’Unione Europea per continuare a portare avanti la ristrutturazione della banca.
Nel Mid Cap rally di Popolare Sondrio (+15,5%), in attesa che emergano novità sul fronte della trasformazione spa e con la banca che sarebbe interessata all’acquisto di Prestinuova. Cede Credem (-0,3%), che nelle scorse settimane ha smentito di avere al momento dossier aperti per una possibile aggregazione e comunque giudicato tra gli istituti più solidi nel panorama bancario italiano.
Nuovo scatto per Creval (+6,2%), la cui percezione presso gli investitori è notevolmente migliorata dopo l’ottimo esito dell’aumento di capitale da 700 milioni, grazie anche al de-risking e alle delle strategie volte a ridurre i costi portati avanti, in linea con il piano industriale.
Tra le Small Cap termina flat Carige, in attesa delle mosse dell’azionista Raffaele Mincione che potrebbe salire all’8% del capitale.
Acquisti anche su Banco Desio (+3,6%), il cui board nelle scorse settimane ha dato il via libera alla cessione di un pacchetto da 1,1 miliardi di crediti deteriorati.