Altra settimana al rialzo per l’indice Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che con un +3,3% a 17.773 punti ritrova i livelli persi ad inizio 2017, favorito dal rally del petrolio che nel corso dell’ottava tocca nuovi massimi da fine 2014: 69,2 dollari/barile il Wti e 74,75 dollari il Brent. Bene anche l’Euro Stoxx Oil & Gas che avanza del 3,4% ed il Ftse Mib, in progresso del 2,1 per cento.
I futures sul greggio hanno poi ritracciato leggermente dai massimi, con il Wti e il Brent rispettivamente a 67,5 e 72,9 dollari al barile poco dopo la chiusura di venerdì. Al rialzo settimanale hanno contribuito anche i dati sulle scorte Usa, diminuite di 1,1 milioni di barili.
Nel frattempo l’OPEC ha ormai quasi raggiunto il suo target di riduzione delle scorte di greggio sul livello medio degli ultimi cinque anni, nel mese di marzo distante 12 milioni di barili rispetto ai 340 di gennaio 2017. L’organizzazione e i suoi partner esterni non sembrano però intenzionati a fermare i tagli alla produzione, con l’obbiettivo non dichiarato di raggiungere almeno gli 80 $/bl.
Sulla questione è entrato anche il Presidente americano Donald Trump, che ha additato l’OPEC di rialzare in modo “artificioso” le quotazioni del greggio, quando in realtà ne è presente un grande ammontare in circolazione.
Tornando all’azionario, migliore performer della settimana fra le big è stata ancora una volta Eni (+3,4%), che nella seduta di venerdì ha visto il primo stop dopo 14 sedute consecutive al rialzo nelle quali è tornato a toccare quota 16 euro, persa nel settembre 2015.
Varie le notizie sulla società nell’ottava, sia dal lato operativo, con l’approvazione del piano di sviluppo del giacimento di Merakes e il rinnovo della partnership con Sonatrach, sia dal lato strettamente borsistico, con l’upgrade a “neutral” di Exane. Inoltre, a margine di alcuni incontri, il Ceo Descalzi ha parlato di investimenti e obiettivi futuri.
Bene anche Tenaris (+2,6%) che ha beneficiato dell’aumento dei rigs negli Usa evidenziato nei dati Baker Huges, e Saipem (+2%), che ha risposto ai rilievi di Consob sul bilancio 2016 e incassato il rinnovo dell’impegno di Eni nella compagine azionaria.
La miglior performance in assoluto è stata quella di Maire Tecnimont (+7%) che ha dato inizio all’offerta pubblica sul prestito obbligazionario convertibile, raggiungendo dopo poco la soglia minima di 150 milioni. Gli investitori interessati potranno aderirvi fino al 24 aprile.
In calo invece l’altra Mid Saras (-2,3%) che ha evidenziato nell’ottava precedente un EMC Benchmark pari a 2,5 dollari/barile.
Infine, fra le Small Cap, andamenti opposti per d’Amico (-1,9%) e Gas Plus (+5,4%).