ll Ftse Italia Banche avvia la settimana con un rialzo dell’1% e in linea all’analogo europeo (+1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,6%). Quest’ultimo riesce a tenere anche grazie al miglioramento del clima geopolitico internazionale, dopo che la Corea del Nord ha annunciato di non volere più procedere a test nucleari, nonché beneficiando degli ultimi dato macro che hanno mostrato la tenuta dell’economia dell’Eurozona.
Inizio positivo, dunque, per il comparto bancario che non sembra risentite dell’incertezza legata alla formazione del nuovo governo, dopo il nulla di fatto del mandato esplorativo conferito dal Quirinale al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato ieri al Colle Roberto Fico, presidente della Camera, per affidare anche a lui un mandato esplorativo per capire se è possibile arrivare a un accordo tra le forze politiche.
L’andamento beneficia anche di un report positivo di Deutsche Bank, dal quale si evincono aspettative positive sul settore creditizio tricolore e che il 2018 segnerà la svolta per quanto riguarda i crediti deteriorati e l’attività commerciale.
Gli acquisti premiano quasi tutti i titoli del listino principale, tra cui Ubi (+1,7%) che punta a raggiungere un npe ratio lordo di circa il 9% entro fine 2019 secondo quanto dichiarato dal Ceo Victor Massiah e la cui performance è supportata anche dalla conferma della raccomandazione ‘outperform’ da parte di Mediobanca con target price a 5 euro.
Bene Unicredit (+0,9%), che riesce a resistere allo stacco della cedola da 0,32 euro sostenuta anche dal giudizio ‘overweight’ assegnato da Barclays con target price alzato da 19 euro a 19,5 euro. Il titolo, inoltre, risulta il preferito tra quelli di italiani di Deutsche Bank e Citigroup.
In controtendenza la sola Bper (flat), su cui scatta qualche presa di profitto dopo il rialzo della settimana precedente.
Nel Mid Cap Popolare Sondrio (+0,8%) rafforza lo scatto dell’ottava precedente, in attesa che emergano novità sul fronte della trasformazione in spa. Torna a salire Credem (+2,4%), che nel frattempo ha riorganizzato la rete del wealth management.
Creval (-2,4%) viene penalizzata dai realizzi, dopo lo scatto della settimana scorsa. Si segnala che la banca è stata oggetto della Lettera all’Investitore di Market Insight.
Tra le Small Cap si mette in luce Carige (+2,4%), beneficiando anche delle parole dell’azionista Raffaele Mincione sul fatto che la banca potrebbe valere il doppio o anche il triplo se accettasse di essere acquistata.
Acquisti su Banco Desio (+2,6%), il cui board nelle scorse settimane ha dato il via libera alla cessione di un pacchetto da 1,1 miliardi di crediti deteriorati e con la banca che ha ribadito di volere crescere in maniera organica.