Intorno alle 12:00, CNH è fra le peggiori blue chip italiane con un ribasso del 3,9% in area 9,7 euro, tornando così sotto la soglia dei 10 euro ritrovata la scorsa settimana. Nel frattempo, il listino milanese viaggia in ribasso di 0,9 punti percentuali appesantito soprattutto dal comparto industriale.
Nella conference call di presentazione dei risultati del primo trimestre di Caterpillar, nella quale il CFO del gruppo ha affermato come i profitti del primo trimestre siano il punto più alto raggiungibile nel corso dell’anno, anche a causa di un possibile aumento del costo delle materie prime, ad un passo più veloce dei prezzi, nella seconda parte dell’anno.
La società, leader mondiale per le macchine per il movimento terra, ha infatti evidenziato una forte crescita oltre le attese nel trimestre, tanto da rivedere al rialzo di oltre il 20% la guidance 2018 su ricavi e utili per azione.
Secondo alcuni analisti però questa visione del management è invece conservativa, volta principalmente a limitare l’entusiasmo generato dai risultati. I volumi, il taglio dei costi e l’aumento dei prezzi dovrebbero infatti continuare a spingere i profitti.
L’idea che i profitti dell’industria Usa siano ormai al loro picco, e stiano dunque per avviare una fase di declino, ha come detto generato vendite che nella seduta di Wall Street hanno già coinvolto 3M (-6,8%), Lockheed Martin (-6,2%) e la stessa Caterpillar (-6,2%).
Secondo i dati raccolti da Bloomberg, le raccomandazioni su CNH si suddividono in 12 “buy”, 8 “hold” e un “sell”, con un target price medio a 12 mesi fissato a 12,76 euro, che implica un upside di circa il 31% rispetto alla quotazione attuale.