Il comparto del risparmio gestito, a marzo, ha registrato flussi positivi pari a 3,4 miliardi, in diminuzione del 66,1% a/a. Un andamento ascrivibile sia al comparto dei fondi, la cui raccolta netta è scesa a 3,3 miliardi (-37,3% a/a) sia alle gestioni di portafogli, i cui flussi sono crollati a 165 milioni (-96,6% a/a). Tali dinamiche portano il totale del primo trimestre 2018 a 12,4 miliardi (-43,9% rispetto al periodo di confronto). Esaminando gli afflussi per tipologia di fondi, a marzo le performance più rilevanti sono state realizzate dai flessibili (3,4 miliardi) e dai bilanciati (1,6 miliardi). Quelli obbligazionari e quelli monetari, al contrario, hanno registrato significativi riscatti rispettivamente per 1,1 miliardi e 1,3 miliardi.
Il settore dell’asset management, a marzo, ha riportato una raccolta netta positiva di 3,4 miliardi, con una contrazione del 66,1% rispetto allo stesso mese del 2017.
Un andamento imputabile, in particolare, ai significativi cali che hanno riguardato sia i fondi comuni di investimento, la cui raccolta è scesa da 5,2 miliardi a 3,3 miliardi, sia le gestioni di portafogli, i cui flussi sono diminuiti da 4,9 miliardi a soli 165 milioni.
Nel dettaglio, la raccolta netta evidenzia che, all’interno delle gestioni collettive, i fondi aperti hanno registrato sottoscrizioni per 3 miliardi (-41,2% a/a), a causa della correzione riscontrata sui mercati. Il dato porta il totale da inizio anno a 8,5 miliardi (-42,8% rispetto al primo trimestre 2017). I fondi chiusi, invece, hanno registrato una raccolta netta positiva per 253 milioni (+91 milioni nel periodo di confronto). Il flusso di marzo porta il totale dei primi tre mesi a 9,4 miliardi (-37,9% rispetto al periodo gennaio-marzo 2017).
Passando alle componenti delle gestioni di portafogli, si evidenzia che quella riferita al segmento istituzionale ha registrato un’inversione di tendenza, passando da sottoscrizioni pari a 4,3 miliardi a riscatti per 112 milioni. Le gestioni retail hanno mostrato, invece, modesti afflussi per 277 milioni (-53,8% sull’anno precedente). Il totale da inizio anno si attesta rispettivamente a 2,9 miliardi (5,1 miliardi nel periodo di confronto) e 198 milioni (2 miliardi nel 2017). Il dato del mese in esame porta il totale complessivo del primo trimestre a 3,1 miliardi (-56,6% rispetto allo stesso periodo del 2017).
A fine marzo scorso il patrimonio gestito è sceso a 2.083,2 miliardi, penalizzato dall’andamento negativo dei mercati finanziari, mantenendosi comunque su livelli record.
All’interno dei fondi comuni d’investimento, nel mese in esame le scelte degli investitori sono state rivolte soprattutto ai fondi flessibili, con sottoscrizioni per 3,4 miliardi (1,6 miliardi nel marzo 2017).
Secondi in ordine di preferenza i fondi bilanciati, con flussi positivi pari a 1,6 miliardi (contro 1,7 miliardi) che hanno beneficiano del contributo positivo dei Pir.
I fondi monetari, invece, hanno riportato riscatti pari a 1,3 miliardi (-633 milioni nello stesso mese del 2017).
Anche i fondi obbligazionari hanno registrato consistenti deflussi per 1,1 miliardi (1,9 miliardi di sottoscrizioni a marzo 2017).
I fondi azionari hanno segnato ridotti flussi positivi per 397 milioni (+727 milioni nello stesso mese dell’anno precedente).
Per quanto riguarda i singoli operatori, al primo posto si segnala M&G Investments con una raccolta netta di 2,4 miliardi, seguita da Amundi (1,7 miliardi) e dal gruppo Intesa Sanpaolo (628,4 milioni). Sottoscrizioni anche per Ubi Banca (337,7 milioni), Anima (171,5 milioni), il gruppo Mediolanum (121,5 milioni) e Azimut (105,5 milioni).
Il gruppo Generali, invece, ha registrato riscatti per 2,2 miliardi, andamento che ha risentito soprattutto alla gestione della liquidità infragruppo.