Deutsche Bank – Crolla l’utile netto (-79%) nel 1Q 2018

Deutsche Bank, nel primo trimestre 2018, ha riportato un utile netto di 120 milioni (-79,1% rispetto all’anno precedente), nettamente al di sotto delle attese degli analisti pari a 379 milioni.

Il risultato è stato penalizzato dai minori profitti realizzati dalla diminuzione del giro d’affari del corporate e investment banking (-13% a/a a 3,8 miliardi), del private e commercial banking (-2% a/a a 2,6 miliardi) e dell’asset management (-10% a/a a 545 milioni). Inoltre, il trimestre ha risentito dell’andamento sfavorevole del cambio euro/dollaro nonché della contabilizzazione, che la banca effettua sempre nel primo trimestre, dei contributi al Single Resolution Fund.

I ricavi netti si sono attestati a 6,98 miliardi, in diminuzione del 5% rispetto al primo trimestre 2017. Il Cet1 al 31 marzo si è fissato al 13,4 per cento.

Il neo Ceo della banca tedesca, Christian Sewing, ha commentato: “Siamo sulla buona strada sia nel business dell’asset management di Dws sia nel settore della banca commerciale e private bank, sebbene dobbiamo accrescere nettamente la redditività per entrambe. Non siamo forti abbastanza in alcune aree corporate e investment bank. Quindi dobbiamo agire con decisione per migliorare la nostra strategia. Non c’è tempo da perdere e gli attuali rendimenti per i nostri azionisti non sono accettabili”.

La nota rilasciata dalla banca specifica che “il gruppo intende procedere con dei tagli profondi alla divisione corporate & investment bank per focalizzare le sue attività e le sue risorse sui suoi clienti europei e multinazionali e sui prodotti che sono più importanti per loro”.

Nel corporate finance – aggiunge la nota – “la banca si concentrerà sull’offerta di competenze globali a società, istituzioni finanziarie e sponsor finanziari le cui attività sono strettamente allineate con i punti di forza dell’economia tedesca e di quella europea”.

Inoltre, l’istituto tedesco “prevede una significativa riduzione della forza lavoro nel resto dell’anno e ricorda che raggiungere i target di riduzione dei costi nel 2018 e in particolare far scendere sotto 23 miliardi i costi adjusted richiederà ulteriori tagli soprattutto nell’investment banking”.

Nello specifico, il colosso teutonico ha intenzione di ridurre le sue operatività negli Usa e in Asia e diminuire le sue attività di trading negli Stati Uniti. Anche le divisione di trading azionario subirà dei tagli.