I listini americani riescono a neutralizzare la discesa iniziale innestata dal calo dei mercati europei e dall’ascesa del rendimento del T-bond al di sopra della soglia psicologica del 3 per cento.
Nelle ultime due ore di contrattazione, tutti gli indici passano in positivo ma chiudono con variazioni modeste in entrambe le direzioni.
Al Dow Jones (+0,25%) che interrompe una striscia negativa di cinque sedute, si allinea anche lo S&P500 (+0,2%) che si appoggia alla media mobile a 200 giorni per la quarta volta in tre mesi e da quel livello riesce a rimbalzare.
Invariato il Nasdaq, mentre l’unico indice in lieve calo è il Russell 2000 (-0,2%).
In discesa anche il VIX di un punto percentuale al di sotto dei 18 punti.
Positiva seduta di Boeing (+4%) che sfrutta una brillante trimestrale, mentre Twitter cancella una partenza folgorante (+13%) lasciando sul terreno due punti percentuali.
Il mercato sembra aver digerito come un segnale di forza dell’economia il rialzo dei rendimenti, mentre pone l’attenzione sui risultati societari con aspettative sempre più elevate.
E’ indubbio che le trimestrali pubblicate siano finora assai positive, ma l’asticella dei risultati è stata alzata in seguito agli effetti dell’applicazione della riforma fiscale ed il mercato è pronto a mortificare qualsiasi mini delusione.
In after hours, salgono, Chipotle (+11%) – la catena di fast food messicani – Ford (+2%), Qualcomm (+2,5%), Visa (+2,7%) e soprattutto Facebook (+7%) che allontana ogni dubbio di crisi in seguito allo scandalo della vendita dei dati sensibili.
In discesa Ebay e AT&T, entrambe del 4,5%, che presentano una guidance debole per i prossimi trimestri.
Tra i rendimenti obbligazionari rialzo su tutta la curva dei tassi di interesse con la scadenza biennale che sale al 2,49%, il decennale al 3,03% ed il trentennale al 3,2%.
Petrolio invariato a 68 dollari al barile che mantiene il trend rialzista, malgrado l’aumento delle scorte domestiche ed il record di produzione interna.