ICF Group (Aim) – Entra in Borsa per continuare a crescere

A breve EPS, la Spac promossa da Equita –PEP e condotta da Fabio Sattin, Stefano Lustig, Giovanni Campolo e Rossano Ruffini, porterà a termine la business combination con Industrie Chimiche Forestali (ICF), ad esito della quale cambierà il proprio nome in ICF Group.

Si affaccerà così in Borsa una società con una storia centenaria, iniziata esattamente nel 1918 con una realtà attiva nell’estrazione dagli alberi dell’acido pirolegnoso, un liquido fondamentale nella produzione dei mastici che le ha permesso di diventare nel tempo leader in Italia nella produzione di adesivi utilizzati prevalentemente nel settore calzaturiero.

Negli ultimi anni la società lombarda ha avviato un percorso di crescita, aumentando la presenza all’estero, dove oggi realizza circa il 70% dei ricavi, e raggiungendo anche altri settori quali il flexible packaging e l’automotive. Significativa la quota di mercato in quest’ultimo ambito, in cui ICF rappresenta circa 1/3 della produzione mondiale per la realizzazione di “Headliner”.

Una crescita costante che ha visto il raddoppio del fatturato negli ultimi otto anni a circa 80 milioni nel 2017, con un tasso di crescita annuo medio dell’8% dal 2009 al 2017.

Oggi, ICF è a tutti gli effetti un player attivo in un mercato contraddistinto dalla presenza di operatori molto grandi, spesso meno flessibili per oggettive questioni dimensionali, o molto piccoli e spesso non dotati di tutte le certificazioni che invece una realtà come Forestali dispone.

“Il vantaggio dimensionale e la forte vocazione all’internazionalizzazione, unite alle attese di sviluppo dei settori di riferimento, continueranno a sostenere il nostro business”, sottolinea Guido Cami, Ad di Forestali.

Guido Cami, Ad di Forestali

E aggiunge: “Continuiamo a muoverci nel mondo sviluppando business nei mercati dove siamo presenti che oggi sono in crescita. E’ ragionevole pensare quindi che mantenendo la nostra capacità di essere attivi, buoni propositori e inventori di prodotto, potremo continuare a svilupparci. E questo riguarda la nostra attività tradizionale. Inoltre, attraverso la visibilità e le opportunità di essere detenuti da una società quotata, intendiamo attrarre nel nostro network altre realtà industriali per allargare il perimetro d’azione in mercati dove oggi non operiamo”.

Alla luce di ciò, ICF reputa di avere ancora margini per continuare a crescere, un percorso in cui credono fortemente i 12 manager, incluso lo stesso Guido Cami, e Private Equity Partners, che hanno sottoscritto un aumento di capitale riservato per oltre 5 milioni, a conferma della bontà dell’investimento.

ICF Group si appresta a sbarcare al segmento Aim di Borsa Italiana con un ampio flottante (circa il 90%), che favorirà un elevato livello di liquidità al titolo e l’appetibilità in processi di aggregazione.

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