Il Cda della società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana, ha approvato il bilancio 2017, un esercizio che recepisce già alcune operazioni propedeutiche all’implementazione del piano di risanamento. Un piano che mira alla riorganizzazione e al rilancio societario e che si fonda su tre pilastri strategici: dismissioni, razionalizzazione e riposizionamento strategico.
Il Cda del gruppo, guidato da Stefano Neri, ha approvato i risultati dell’esercizio 2017. Risultati fortemente impattati da svalutazioni e alienazione di asset fotovoltaici e ambientali, operazioni finalizzate a sostenere il progetto di turnaround come previsto dal piano di risanamento e rilancio.
Nel dettaglio, TerniEnergia ha registrato ricavi consolidati pari a 64 milioni, in calo del 24% principalmente per la riduzione dell’attività di EPC, interrottasi a partire dal secondo semestre.
Una dinamica che prosegue a livello di margini operativi, con l’Ebitdache segna una contrazione dell’87,1% a 2,2 milioni e l’Ebit che passa in negativo per 33,5 milioni da un precedente valore positivo di 8,1 milioni.
Ciò a seguito in particolare di ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni non ricorrenti per 35,8 milioni (9,2 milioni totali nel 2016). Un dato, influenzato in particolare dalle svalutazioni di tutti gli impianti industriali al “fair value”, anziché al valore d’uso, nonché al sopracitato venir meno, a partire dal secondo semestre del 2017, dell’attività di EPC, che sarà oggetto di cessione, come previsto nel suddetto piano di risanamento e rilancio.
Tutto ciò si riflette a livello di risultato netto finale, che evidenzia una perdita di 39,6 milioni, a fronte di un utile netto di 1,15 milioni del 2016.
Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si attesta a 89,8 milioni, in diminuzione del 4,3%rispetto a fine 2016. Il patrimonio netto è diminuito del 63,4% a 21 milioni.
Infine si segnala che il Cda ha deliberato di richiedere la revoca della negoziazione delle azioni dal segmento Star.