L’assemblea di Intesa Sanpaolo, riunitasi lo scorso venerdì, ha approvato la distribuzione di un monte dividendi pari a 3,4 miliardi.
Di tale ammontare, 1,3 miliardi sono a valere sull’utile d’esercizio (corrispondenti a 8 centesimi per ciascuna delle 15.859.786.585 azioni ordinarie e a 9,1 centesimi per ciascuna delle 932.490.561 azioni di risparmio) e 2,1 miliardi a valere sulla riserva sovrapprezzo (corrispondenti a 12,3 centesimi per ciascuna azione ordinaria e di risparmio).
L’importo sarà pagabile a partire dal 23 maggio 2018 con record date il 22 maggio. Nel mercato di quotazione, le azioni saranno negoziate ex dividendo dal 21 maggio.
L’assemblea, in sede straordinaria, ha dato il via libera alla conversione obbligatoria delle azioni di risparmio esistenti in ragione di un rapporto di conversione pari a 1,04 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio convertita con contestuale eliminazione dell’indicazione del valore nominale unitario di tutte le azioni di Intesa Sanpaolo.
L’importo da riconoscere a coloro che abbiano esercitato il diritto di recesso non deve eccedere l’ammontare di 400 milioni al termine del periodo previsto per l’offerta in opzione e prelazione ai soci di Intesa Sanpaolo delle azioni degli azionisti di risparmio recedenti.
LaAssemblea speciale degli azionisti di risparmio, riunitasi successivamente all’assemblea degli azionisti titolari di azioni ordinarie, ha approvato anch’essa suddetta conversione.