Poco prima delle 16:00 il principali listini europei proseguono la seduta in frazionale rialzo, eccetto il Ftse Mib di Milano che viaggia in flessione dello 0,1% dopo aver toccato i minimi di giornata in scia alle parole del leader dei Cinque Stelle.
Oggi Luigi Di Maio ha infatti detto che dopo il fallimento del dialogo con il Partito Democratico non c’è più alcuna soluzione possibile se non tornare al voto, e ha chiesto al numero uno della Lega Matteo Salvini di schierarsi con lui a sostegno di nuove elezioni a giugno.
Nel Vecchio continente, il migliore è l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), a seguire il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e infine il Dax di Francoforte leggermente sopra la parità.
Sul fronte macro, ad aprile l’inflazione in Germania mostra ancora segnali di rallentamento, confermando una crescita tendenziale stabile. Anche in Italia subiscono un rallentamento i prezzi al consumo.
Negli Usa invece accelerano i consumi delle famiglie americane risultando in linea con le aspettative, mentre i redditi personali si mantengono stabili e leggermente inferiori alle attese.
Sul Forex, il dollaro sale contro le altre principali valute questo lunedì, riprendendosi dopo essersi staccato dal massimo di tre mesi e mezzo di venerdì. L’euro/dollaro resta sotto quota 1,21, mentre il dollaro/yen sale a 109,4, scontando la debolezza della moneta giapponese, tradizionale asset rifugio, in seguito all’allentamento della tensione geopolitica dopo lo storico incontro tra i leader della Corea del Nord e del Sud.
Intanto, il rendimento del decennale italiano salgono di quasi 6 punti base all’1,79%, separato da uno spread con il Bund tedesco in area 122 basis point, dopo l’auspicato il ritorno alle urne già a giugno. Venerdì sera S&P ha confermato il rating sovrano dell’Italia a ‘BBB’ con outlook stabile, avvertendo però che l’incertezza politica potrebbe pesare negativamente sulla crescita.
A Piazza Affari, TENARIS (+2,8%) sfila in vetta al listino principale dopo la pubblicazione di risultati in forte progresso, e superiori alle attese degli analisti, per il primo trimestre 2018. Morgan Stanley aveva incrementato il target sul titolo da 19,80 a 21,45 euro, con raccomandazione overweight confermata.
Ben intonata anche POSTE ITALIANE (+1,5%) che rompe la barriera degli 8 euro e si porta sui massimi storici. A spingere in alto le quotazioni, la promozione di JP Morgan, che ha alzato il target price a 9,1 euro da 9 euro.
A pesare sul Ftse Mib in particolare il dietrofront delle utility e di alcuni bancari come MEDIOBANCA (-0,4%) e BANCO BPM (-0,3%).
In ribasso anche TELECOM ITALIA (-0,6%), al centro di vari scenari giornalistici in vista dell’assemblea del 4 maggio.
La performance peggiore resta quella di FCA (-2%).