Chiusura in rialzo per i principali listini del Vecchio Continente, fatta eccezione per il Ftse Mib di Milano che archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,2% a 23.979,37 punti. Ben intonati invece il Cac 40 di Parigi (+0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%). Restano indietro il Dax di Francoforte il (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Oltreoceano gli indici americani viaggiano in positivo a Wall Street, in un mercato concentrato sulle buone indicazioni provenienti dalla stagione delle trimestrali e su alcune novità sul fronte dell’M&A.
Sul Forex, l’euro è in calo sul dollaro (EUR/USD sotto gli 1,21), appesantito dalla debolezza dei numeri dell’inflazione italiana e tedesca, oltre che dalla prospettiva di un ritorno alle urne in Italia a giugno. La richiesta di un nuovo voto è stata avanzata dal leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, dopo il fallito tentativo di aprire un dialogo con il Partito Democratico.
Sul fronte di dati, l’inflazione italiana di aprile, secondo le cifre preliminari Istat, ha mostrato un rallentamento oltre le attese, confermando un quadro di debolezza di fondo. L’indice nazionale dei prezzi al consumo in Germania è rimasto fermo, mentre quello armonizzato ai parametri Ue ha mostrato un rallentamento inatteso.
Nell’agenda macro Usa del pomeriggio, l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas continua ad espandersi anche se a un ritmo più lento rispetto alle attese, mentre non c’è una ripresa apprezzabile per l’attività manifatturiera nell’area di Chicago.
Tonando nel Belpaese, l’incertezza politica, con uno scenario sempre più concreto di nuove elezioni politiche a breve, penalizza i titoli di Stato italiani che, in uno scenario di rendimenti in risalita per i Paesi periferici dell’Eurozona, registrano una performance peggiore del mercato. Lo spread con il Bund tedesco si attesta al momento a 122 punti base, in aumento di ben 5 centesimi rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Sale, di 4 centesimi, anche il rendimento del Btp decennale, che vale l’1,78% dall’1,74% registrato alla vigilia.
A Piazza Affari, la migliore del Ftse Mib è TENARIS (+2,4%) dopo la pubblicazione di risultati in forte progresso, e superiori alle attese degli analisti, per il primo trimestre 2018. Morgan Stanley aveva incrementato il target sul titolo da 19,80 a 21,45 euro, con raccomandazione ‘overweight’ confermata.
Anche POSTE ITALIANE (+1,7%), insieme agli assicurativi, ha aiutato a tenere a galla il listino milanese. Poste è ai massimi storici sopra 8 euro per effetto del programma di acquisto di azioni proprie e della possibile partnership con GENERALI (+0,7%) nelle polizze danni.
In fondo al listino principale troviamo FCA (-2,2%), che scende sotto i 19 euro per effetto dei realizzi post trimestrale.