Mercati – Milano (+1,2%) sui massimi dal 2009 con Brembo e Stm in luce

Chiusura in rialzo per i principali listini del Vecchio Continente, con il Ftse Mib che termina in progresso dell’1,2% a 24.265 punti, sui massimi dall’ottobre del 2009.

Ben intonati il Dax di Francoforte (+1,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%), più arretrati il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%). Oltreoceano gli indici americani viaggiano poco sotto la parità in attesa delle delibere del Fomc, con Apple (+4%) sotto i riflettori dopo i risultati.

Giornata ricca di appuntamenti macroeconomici, fra cui spiccano i dati in linea con le attese sul Pil dell’Eurozona (+0,4% su base congiunturale e +2,5% annuo nel primo trimestre 2018) e la stima Adp sul mercato del lavoro americano (204 mila nuovi impieghi rispetto ai 198 mila previsti dagli analisti e ai 228 mila di marzo).

Per l’Eurozona, si segnalano anche il tasso di disoccupazione di marzo stabile all’8,5% e il Pmi manifatturiero di aprile ai minimi degli ultimi 13 mesi. In Italia, il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali, la disoccupazione è rimasta invariata all’11% e l’attività manifatturiera ha subito l’ennesima frenata.

Sul Forex resta forte la valuta americana in attesa che si concluda il meeting della Fed, con il cambio euro/dollaro in calo frazionale a 1,197 e il dollaro/yen a 109,9. Gli operatori non si attendono un rialzo dei tassi di interesse, ma cercheranno segnali sulle future mosse di politica monetaria, dopo che i recenti dati macro hanno sì confermato il buono stato di salute dell’economia americana, ma anche la risalita dell’inflazione verso il livello obiettivo e un parziale indebolimento della fiducia. Dinamiche che potrebbero portare l’istituto centrale americano ad aumentare i tassi di interesse altre tre volte quest’anno invece delle due previste, a partire dal prossimo appuntamento di giugno.

Tra le materie prime, l’oro torna in area 1.307 dollari l’oncia e le quotazioni del petrolio rimangono poco mosse, con Wti e Brent rispettivamente a 67,3 e 72,9 dollari al barile dopo l’aumento oltre le attese delle scorte americane evidenziato dai dati settimanali Eia.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano si porta all’1,78%, separato da un differenziale con il Bund tedesco di 120 punti base.

A Piazza Affari brilla BREMBO (+5,6%), favorita in parte dall’allentamento delle tensioni commerciali nel mercato auto dopo la decisione di Trump di estendere l’esenzione dei dazi all’Ue su acciaio e alluminio fino all’1 giugno. In evidenza anche STM (+4,6%), in seguito ai risultati oltre le attese di Apple.

Bene pure RECORDATI (+4%) e FERRARI (+3,6%), oltre a TENARIS (+3,5%), sui massimi da circa un anno e su cui Kepler Cheuvreux ha rivisto il target price a 13,5 euro da 13 euro confermando il giudizio ‘hold’.

Acquisti su FCA (+2,5%), dopo l’aumento a sorpresa delle vendite statunitensi ad aprile e prima dei numeri sul mercato italiano, e su TELECOM ITALIA (+2,3%), che si avvicina all’assemblea del 4 maggio.

Tra i bancari guadagna terreno BANCO BPM (+2,2%), che potrebbe stringere alleanze sul fronte degli Npl con alcuni fondi e operatori, con operazioni simili al deal Intesa-Intrum. Contrastate le utilities, con A2A (-0,9%) e ITALGAS (-1,1%) sottotono ed ENEL a +1,4%, mentre fra i petroliferi chiude poco mossa ENI (+0,7%), che si è aggiudicata il 100% del blocco esplorativo di East Ganal in Indonesia.