I revisori non hanno espresso un giudizio sul bilancio 2017 del gruppo TerniEnergia, un’impossibilità legata alle incertezze che “il gruppo sia in grado di realizzare la liquidità prevista dal Piano di risanamento 2018-2022, all’effettivo raggiungimento di risultati operativi ed economico-finanziari sostanzialmente in linea con le previsioni di crescita di ricavi e margini del business Smart Solution and Service e alla capacità di finalizzare positivamente i contatti in corso con gli istituti finanziatori per ottenere moratorie e rinegoziare i debiti finanziari e portare a termine le procedure complesse necessarie a rinegoziare il prestito obbligazionario esistente”.
Si ricorda che lo scorso 27 aprile il Cda aveva approvato i conti del 2017, un esercizio fortemente influenzato da svalutazioni e alienazione di asset fotovoltaici e ambientali, operazioni propedeutiche a sostenere il “Piano di risanamento e rilancio” presentato dalla società.