Nei primi tre mesi dell’esercizio i ricavi del gruppo sono aumentati dell’1,2% a 831 milioni, leggermente al di sotto degli 840 milioni previsti dal consensus, scontando un effetto cambi negativo (+6,3% a parità di cambi).
Crescono oltre le attese, invece, i margini operativi, con l’Ebitda che ha segnato un +12,4% a 272 milioni (262 milioni il consensus), portando l’incidenza sul fatturato al 32,7% (+330 punti base). L’Ebit, invece, ha registrato un +18,6% a 210 milioni (193 milioni il consensus), con una marginalità al 25,3% (+370 punti base).
Il trimestre si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 20,2% a 149 milioni, rispetto ai 135 milioni stimato dagli analisti. Dal lato patrimoniale, l’indebitamento netto industriale, rispetto al 31 dicembre 2017, è diminuito di circa 60 milioni a 413 milioni (396 milioni il consensus).
Confermati i target 2018, che prevedono consegne superiori a 9 mila unità, ricavi oltre 3,4 miliardi, Ebitda adjusted oltre 1,1 miliardi e un indebitamento netto industriale inferiore a 400 milioni.