Mattinata debole per i listini del Vecchio Continente mentre i futures sugli indici di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo dopo la chiusura sottotono di ieri. Poco prima di mezzogiorno il Ftse Mib di Milano cede lo 0,4% e scende sotto quota 24.200 punti, pur restando in prossimità dei massimi dal 2009 toccati ieri. In lieve calo anche il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), pressoché invariato il Ftse 100 di Londra (-0,05%).
Nell’agenda macroeconomica odierna spiccano i numeri sull’inflazione dell’Eurozona; la stima di aprile sui prezzi al consumo evidenzia una flessione inattesa dall’1,3% all’1,2% (0,7% il dato core da 1%) mentre i prezzi alla produzione di marzo hanno confermato le previsioni (+0,1% mensile, +2,1% annuo).
Per quanto riguarda l’Italia, la Commissione Europea ha confermato le stime di crescita dell’Italia per il 2018 (+1,5%) e il 2019 (+1,2%), pur sottolineando un aumento dei rischi al ribasso per l’outlook economico.
Nel pomeriggio verranno diffusi invece i dati americani sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, gli indici Pmi servizi e composito e Ism non manifatturiero di aprile, la bilancia commerciale e gli ordini di beni durevoli di marzo.
Sul Forex il cambio euro/dollaro scambia in area 1,2 dopo aver testato ieri quota 1,194, mentre il dollaro/yen è in lieve flessione a 119,5. Il tutto all’indomani della riunione della Fed, che ha lasciato i tassi invariati e dalla quale è emerso pieno accordo per una politica monetaria accomodante. L’istituto ha sottolineato che l’inflazione è vicina al target del 2% e che la crescita economica prosegue ad un tasso moderato. Indicazioni che nel complesso lasciano pensare al proseguimento di un graduale rialzo dei tassi, con il prossimo intervento previsto probabilmente a giugno.
Tra le materie prime, l’oro recupera lievemente terreno riportandosi in area 1.312 dollari l’oncia, mentre scambiano poco mosse le quotazioni del petrolio con il Brent a 73,5 dollari e il Wti a 68,1 dollari, dopo l’incremento delle scorte Usa mostrato ieri dai dati Eia.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano cala leggermente, in linea con gli altri governativi europei, portandosi all’1,76%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 120 punti base.
Tornando a Piazza Affari, spicca il ribasso di MONCLER (-3,2%) penalizzata anche dal downgrade da ‘buy’ a ‘hold’ da parte di Jefferies.
Debole anche FERRARI (-1,7%) prima della trimestrale; realizzi su BANCO BPM (-1,1%) e su FCA (-1,2%), che ad aprile registra un calo delle immatricolazioni in Italia (-2,1% contro il +6,5% del mercato).
Acquisti su TENARIS (+1,2%), sostanzialmente invariata TELECOM ITALIA alla vigilia dell’assemblea che vedrà lo scontro al vertice tra Vivendi ed Elliott. Prese di beneficio su STM (-0,8%) dopo il balzo della vigilia in scia ai conti di Apple e su BREMBO (-0,3%).