ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso dell’1,2% e sotto-performando di un punto percentuale l’omologo europeo (+2,2%), beneficiando della tenuta del comparto bancario (+0,3%) e uniformandosi al Ftse Mib (+1,2%). Quest’ultimo è supportato dall’allontanarsi dell’ipotesi di un ritorno alle elezioni il prossimo giugno come vorrebbe il M5S, per lo stop arrivato dal Quirinale. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, deciderà nei prossimi giorni cosa fare dopo i tentativi a vuoto dei presidenti di Camera e Senato per cercare di formare un esecutivo.
Gli acquisti sul settore creditizio si riflettono in parte sui titoli del risparmio gestito, con Azimut, Banca Mediolanum e Fineco che chiudono con rialzi tra lo 0,5% e il 2%, mentre tengono botta Anima e Banca Generali che contengono le perdite sotto la parità.
Su Poste Italiane (-0,3%) scatta qualche lieve presa di beneficio, dopo l’ottima performance dell’ultimo periodo, che ha portato il titolo a raggiungere e poi superare la soglia di 8 euro per la prima volta dalla quotazione.
Gli acquisti premiano Exor (+2,2%), che si muove in scia all’ottimo andamento delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap Banca Ifis (+1%) rafforza il rimbalzo della seduta precedente, sostenuta anche dall’upgrade da ‘accumulate’ a ‘buy’ da parte di Banca Akros.
Banca Farmafactoring (+1,3%) prosegue il trend positivo avviato lunedì, colmando però solo in minima parte il gap accumulato da inizio 2018.
Dopo lo stop di lunedì, riprende la corsa di MutuiOnline (+4,4%) che beneficia ancora del recente acquisto del 50% di Agenzia Italia.
Tra le Small Cap in luce DeA Capital (+1,1%), con gli investitori che apprezzano la strategia di crescita portata avanti dal gruppo e illustrata recentemente dall’Ad Paolo Ceretti.
Poco mossa Tamburi (+0,2%), che ha annunciato di essere salita oltre il 70% del capitale del tour operator Alpitour tramite il veicolo Asset Italia 1.