Generali – Sale l’utile operativo (+5%) nel 1Q 2018

Generali ha archiviato il primo trimestre 2018 con premi lordi pari a 18,6 miliardi, in crescita del 2,5% rispetto al periodo di confronto. Più dinamico l’andamento del risultato operativo, attestatosi a 1,25 miliardi (+4,9% rispetto al primo trimestre 2017) grazie anche alla buona performance del segmento danni e dell’asset management e alla tenuta del ramo vita. L’utile netto di pertinenza del gruppo, infine, ha raggiunto 581 milioni (+8,6% rispetto al primo trimestre 2017).

Generali ha chiuso il primo trimestre 2018 con una solida performance sia dal punto di vista operativo sia finanziario e, come osservato dal Cfo Luigi Lubelli, “ci fanno guardare con ottimismo al resto dell’anno, che vedrà il completamento con successo del piano strategico”.

Il 2018, infatti, sarà l’ultimo anno coperto dall’attuale piano industriale, che vedrà il completamento del turnaround industriale. Il prossimo 21 novembre sarà presentato il nuovo piano industriale, orientato allo sviluppo e alla crescita.

Passando ai conti, Generali, nel periodo gennaio-marzo ha registrato una raccolta premi lorda consolidata di 18,6 miliardi. Positivo il contributo sia del ramo vita sia del segmento danni.

Il ramo danni ha riportato premi totali per 6,2 miliardi, con un leggero incremento dell’1,4% rispetto al primo trimestre 2017. La crescita è stata supportata sia dal ramo auto (+1,6% rispetto al periodo gennaio-marzo 2017), sia da quello non auto (+0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

Il ramo vita, invece, ha realizzato una raccolta pari a 12,4 miliardi (+3% rispetto al periodo gennaio-marzo 2017). All’interno di questo comparto, precise scelte aziendali prevedono lo spostamento della raccolta verso prodotti con un migliore rapporto rischio/rendimento, come ad esempio le unit-linked, e la progressiva riduzione di quella originata dalle polizze vita tradizionali. Conseguentemente, la raccolta premi riferita alle unit-linked è cresciuta del 9,9% annuo, mentre quella riferita alle polizze tradizionali si è ridotta del 4,3% rispetto al primo trimestre 2017.

Il risultato operativo ha toccato 1,25 miliardi, con un progresso del 4,9% rispetto al periodo di confronto. Il Roe è stato pari al 13,2 per cento.

Il ramo danni ha apportato al risultato operativo 528 milioni, con un balzo del 14,1% rispetto al primo trimestre 2017. Il Combined ratio scende al 91,4% (92,8% a fine 2017), nonostante l’impatto di 76 milioni di sinistri catastrofali.

Il segmento vita, invece, ha contribuito alla performance operativa per 760 milioni, con una lieve flessione dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I vertici hanno spiegato che il calo è legato alle “pese affrontate all’estero, in particolare in Asia, per sostenere la crescita del business. Un fattore che si porta via un po’ di utile, ma che in prospettiva porterà crescita al gruppo”.

Le altre attività, tra cui quelle di Investments, Asset & Wealth Management, hanno contributo per 24 milioni al risultato operativo.

Il periodo si è chiuso con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 581 milioni (+8,6% rispetto al primo trimestre 2017), includendo anche 14 milioni derivanti da attività operative cessate.

Sul fronte della solidità patrimoniale, il Regulatory Solvency ratio è pari al 211% (208% a fine 2017), mentre l’Economic Solvency ratio si attesta al 233% (230% al 31 dicembre 2017).

Il patrimonio netto consolidato di pertinenza del gruppo ammonta a 25,7 miliardi, in crescita rispetto ai 25,1 miliardi al 31 dicembre 2017.