Mattinata perlopiù positiva per le Borse europee, mentre i futures sugli indici americani mostrano frazionali ribassi dopo la chiusura debole ma in rimonta di ieri. Poco prima di mezzogiorno il Ftse Mib di Milano avanza dello 0,5%, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,5%). Più arretrato l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%) mentre il Cac 40 di Parigi è pressoché invariato.
In attesa del job report sul mercato del lavoro americano il calendario macroeconomico ha visto la pubblicazione degli indici Pmi finali europei di aprile. Gli indicatori continuano nel complesso a segnalare una crescita solida ma più debole rispetto alla fine dell’anno scorso. A ciò si aggiunge l’aumento modesto delle vendite al dettaglio dell’Eurozona, ferme nel mese di marzo a +0,1% contro il +0,5% atteso. Dati che, alla luce anche del rallentamento dell’inflazione emerso ieri, sembrano confermare l’atteggiamento prudente della Bce in termini di politica monetaria.
Per quanto riguarda i macro americani, invece, si prevede un incremento di 192 mila occupati nel settore non agricolo, un tasso di disoccupazione in flessione al 4% e salari orari in crescita dello 0,2% mensile. Intanto l’incontro fra i delegati di Stati Uniti e Cina sul tema del commercio si è concluso con un accordo di massima su alcune questioni ma saranno necessarie ulteriori trattative per dirimere le questioni irrisolte.
Sul Forex, nel frattempo, il biglietto verde resta ben intonato nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro sceso a 1,196 e il dollaro/yen sostanzialmente stabile in area 109,1.
Tra le materie prime, l’oro si mantiene poco distante dai 1.310 dollari l’oncia; variazioni contenute anche per le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 68,3 e 73,5 dollari al barile, mentre crescono le aspettative su un’uscita degli Stati Uniti dall’accordo nucleare con l’Iran, con possibili conseguenze sulle esportazioni del terzo produttore Opec.
Movimenti limitati nel comparto del reddito fisso, con il rendimento del decennale italiano all’1,74%, separato da un differenziale con il Bund tedesco poco superiore ai 120 punti base.
A Piazza Affari brilla FERRARI (+5,8%) che tocca un nuovo record storico oltre 112 euro all’indomani della pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2018, migliori del consensus in termini di margini e utile netto.
Acquisti anche su EXOR (+3%) e FCA (+1,9%), trainate dal Cavallino. Ben intonate FERRAGAMO (+1,6%) e MEDIASET (+1,6%), timido rimbalzo di MONCLER (+0,5%) in attesa della diffusione dei dati contabili. In frazionale rialzo anche ENEL (+0,5%), mentre la contesa per Iberdrola potrebbe inasprirsi con l’ingresso di State Grid, che presenterebbe una maxi offerta da 40 reais contro 32,2 del colosso italiano.
Arretra TELECOM ITALIA (-0,9%) nel giorno dell’assemblea sul rinnovo del Cda a cui partecipa il 66,77% del capitale per votare sulle liste presentate da Vivendi ed Elliott. Debole anche GENERALI (-0,5%) dopo un avvio positivo in scia ai conti al 31 marzo.