Alberto Minali, Ceo di Cattolica, in un’intervista ha fatto il punto della situazione sulla compagnia veronese. Il manager ha toccato diversi argomenti, tra cui gli accordi di bancassurance e la riforma della governance.
Alberto Minali, Ad di Cattolica, in un’intervista ha delineato un quadro di come si sta muovendo il gruppo assicurativo veneto a quasi un anno dal suo insediamento.
Parlando della partnership nella bancassurance tra Cattolica e Banco Bpm, l’Ad ha precisato che partirà con un mese di anticipo rispetto al previsto, a giugno anziché a luglio. Il manager ha poi aggiunto che la jv tra i due gruppi (ribattezzato “progetto Giulietta”) punta a raccogliere 3 miliardi di premi nel segmento vita e 140 milioni nel ramo danni entro il 2020.
Minali si è poi soffermato sulle altre collaborazioni in essere con gruppi bancari, rimarcando che l’accordo sia con Iccrea sia con Ubi vanno bene. In merito all’intesa con quest’ultima, che scadrà nel 2020, Minali ha precisato che Cattolica ha interesse a proseguire anche se finora il discorso non è stato ancora affrontato.
Il Ceo ha fatto presente che il gruppo assicurativo veneto è stato interpellato per un’eventuale partnership nel ramo danni con Poste Italiane, in particolare nel segmento auto, e che dopo un’attenta valutazione si è preferito non proseguire nelle discussioni.
In riferimento alla riforma della governance approvata dall’assemblea lo scorso 28 aprile, Minali ha sottolineato che si è preferito scegliere un governo societario che rappresenta una via di mezzo tra il modello cooperativo e la spa pura, allineando Cattolica alle migliori best practice internazionali. Il Ceo ha fatto presente che, qualora si fosse optato per la trasformazione in spa tout court, la società poteva diventare scalabile.
Secondo l’Ad, anche i grandi investitori istituzionali hanno mostrato apprezzamento sia per la riforma della governance sia i piani di sviluppo. Oltre alla Berkshire Hathaway di Warren Buffetti e Norges Bank, già presenti nel capitale, anche alcuni fondi canadesi hanno mostrato interesse a quanto fissato nel piano industriale.
Minali ha ricordato che quest’ultimo prevede una significativa crescita dei dividendi e che chi saprà aspettare verrà premiato, precisando che il 2018 è partito bene.
Infine, il Ceo ha affermato che entro fine 2019 saranno investiti tra gli 8/10 milioni in innovazione tecnologica (“progetto Data Driven Company”) per la creazione di una piattaforma per elaborare i dati della clientela, in modo tale da arrivare ad offrire prodotti sempre più personalizzati.
A circa mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni, le azioni segnano un rialzo dello 0,8% a 8,86 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,6 per cento.