Mercati Usa – Volano sul dato del mercato del lavoro

Reazione molto positiva dei listini americani che giudicano scarsamente inflattivo il dato sull’occupazione americana ed in particolare della crescita dei salari orari sperando che la Fed rallenti il ritmo di rialzo dei tassi di interesse.

Ad alimentare il rialzo, che si rafforza nel corso di tutta la seduta e solo nel finale si smorza lievemente, partecipa attivamente Apple (+3,9%) che stabilisce un nuovo massimo storico intraday, in scia alla dichiarazione di Buffet che ne ha acquistato 75 milioni di azioni nello scorso trimestre. S&P500 e Dow Jones hanno ballato in apertura ancora vicino alla media mobile a 200 giorni prima di prendere con convinzione la strada del rialzo.

Il bilancio della scorsa settimana vede i due indici in calo frazionale dello 0,2% ed il Nasdaq in progresso del 1,3%.

Tutti ed undici gli indici settoriali dello S&P500 terminano in rialzo nell’ultima seduta, sette dei quali avanzano di oltre un punto percentuale con la tecnologia che supera il 2%.

Mercato obbligazionario sostanzialmente invariato con il rendimento del decennale che rimane stabile al 2,94%, mentre la scadenza biennale riale al 2,5% portando lo spread tra i due titoli a 44 punti base, minimo dal 2008.

Petrolio in forte rialzo (+1,9%) con una chiusura che sfiora i 70 dollari al barile a $69,7, nuovo massimo dal novembre 2014.

Dollaro ancora protagonista in ascesa fino a 1,193 massimo del 2018. La valuta americana, in virtù della sua inaspettata ascesa negli ultimi due mesi, persiste nel mettere sotto pressione alcune divise emergenti ed in particolare il peso argentino e la lira turca che raggiungono nuovi minimi storici verso il biglietto verde.