Creval ha ricevuto da Banca d’Italia, a conclusione del processo di revisione prudenziale (Srep), la comunicazione dei requisiti patrimoniali specifici che il gruppo dovrà rispettare a partire dalla segnalazione sui fondi propri al 30 giugno 2018.
Il Cet1 viene fissato al 7,075%, composto da una misura vincolante del 5,20% (di cui il 4,50% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,70% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello Srep) e, per la parte restante, dalla componente di riserva di conservazione del capitale.
Il Tier1 ratio è stabilito all’8,813%, costituito da una misura vincolante del 6,938% (di cui il 6% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e lo 0,938% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello Srep) e, per la parte rimanente, dalla componente di riserva di conservazione del capitale.
Il Total Capital ratio, invece, viene fissato pari all’11,125%, formato da una misura vincolante del 9,25% (di cui l’8% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e l’1,25% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati ad esito dello Srep) e, per la parte restante, dalla componente di riserva di conservazione del capitale.
I coefficienti patrimoniali consolidati al 31 marzo 2018 risultano ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti, attestandosi rispettivamente al 14,4% per il Cet1, al 14,5% per il Tier1 ratio e al 16,2% per il Total Capital ratio.
Si segnala, infine, che il fondo Algebris di Davide Serra possiede il 5,286% dell’istituto valtellinese tramite gestione discrezionale del risparmio.
L’operazione, secondo le comunicazioni Consob relative alle partecipazioni rilevante, risale allo scorso 24 aprile in seguito alla chiusura di alcuni contratti swap sottoscritti dal fondo inglese sul capitale di Creval nell’ambito dell’aumento di capitale dell’istituto concluso a fine marzo.