Fineco ha archiviato il primo trimestre 2018 con una solida performance delle commissioni nette, salite del 10,5% a 71,5 milioni rispetto al periodo di confronto. Positivo anche l’andamento del margine di interesse (+9,5% annuo a 68,9 milioni). Dinamiche che hanno determinato un margine di intermediazione pari a 155,4 milioni (+9,6% rispetto ai primi tre mesi del 2017). Il periodo si è chiuso con un utile netto di 59 milioni (+14,1% rispetto al primo trimestre 2017).
Le commissioni nette di Fineco, nel periodo gennaio-marzo, hanno registrato una crescita del 10,5% a 71,5 milioni rispetto al primo trimestre 2017. L’andamento è stato sostenuto principalmente dal progresso delle commissioni di gestione (+10,7% rispetto al corrispondente trimestre del 2017), grazie al progressivo incremento delle masse gestite e all’incidenza dei “Guided products & services” sul totale degli asset under management. Si segnala che, a partire dal primo trimestre di quest’anno, gli impatti del nuovo Long Term Incentive 2018-2020 per i consulenti finanziari sono contabilizzati all’interno di questa voce. Positivo anche l’apporto delle commissioni dell’area banking (+11,5% rispetto ai primi tre mesi del 2017), per effetto soprattutto dell’introduzione del canone sulle nuove emissioni/riemissioni di carte di credito.
Buona anche la dinamica del margine di interesse (+9,4% a 68,9 milioni rispetto al periodo di confronto), supportata dall’aumento della liquidità transazionale e, conseguentemente, degli investimenti finanziari, nonché dalla maggiore incidenza dell’attività di lending, andamenti che nel loro complesso hanno più che compensato i minori interessi attivi collegati alla discesa dei tassi di mercato.
Il margine di intermediazione è salito così del 9,6% a 155,4 milioni rispetto al periodo gennaio-marzo 2017.
La crescita dei costi operativi (+4,8% a 63,6 milioni rispetto al primo trimestre 2017), in misura meno che proporzionale rispetto al giro d’affari, è connessa all’ampliamento dell’attività, con il costo del personale aumentato del 6,9% annuo a 20,5 milioni e gli altri costi operativi del 3,9% a 43,1 milioni rispetto al periodo di confronto.
Le dinamiche sopra esposte hanno determinato un risultato netto di gestione pari a 90,4 milioni (+12,2% rispetto al periodo di confronto), dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti più che raddoppiate (ma con un’incidenza limitata) a 1,3 milioni.
L’utile netto si è fissato a 59 milioni, in progresso del 14,1% rispetto al primo trimestre 2017.
Sul fronte patrimoniale, gli impieghi sono saliti a 22,9 miliardi (+4,6% rispetto all’ammontare a fine 2017). In crescita anche la raccolta a 21,9 miliardi (+3,5%).
Dal lato della solidità patrimoniale, il Cet1 transitional al 31 marzo 2018 si è attestato al 20,15% (20,77% a fine 2017).
Alessandro Foti, Ad di Fineco, ha commentato: “Il 2018 si è aperto ancora una volta con risultati trimestrali molto solidi, grazie al nostro modello di business diversificato e sostenibile, in grado di affrontare con successo ogni fase di mercato. Il trimestre vede infatti il contributo molto positivo di tutte le aree di business, a ulteriore conferma dell’apprezzamento per la ‘one-stop-solution’ proposta da Fineco”.