Nel periodo gennaio-marzo del 2018 i ricavi del gruppo guidato da Paolo Gallo sono stati pari a 281 milioni di euro, in aumento dell’1% su base annua, poco sotto le attese. A sostenere il lieve incremento del fatturato di Italgas soprattutto il balzo del 51,1% dei ricavi diversi, mentre i ricavi regolati da distribuzione gas, che rappresentano oltre il 97% del fatturato totale, sono rimasti sostanzialmente invariati. Dinamica quest’ultima che riflette la sostanziale stabilità sia dei ricavi di vettoriamento sia degli altri ricavi regolati distribuzione gas. Quest’ultima componente include il contributo relativo alla sostituzione di misuratori tradizionali con quelli elettronici (smart meter). Tale contributo ammonta per il primo trimestre 2018 a 12,9 milioni (13,6 milioni nel primo trimestre 2017) ed è relativo alla quota di competenza del riconoscimento tariffario per il piano di sostituzione dei contatori tradizionali determinato secondo i vigenti termini della sopracitata delibera ARERA.
A livelli di risultati operativi, nel 1° trimestre del 2018 l’Ebitda del gruppo leader della distribuzione del gas in Italia è stato pari a 198,4 milioni, in aumento 2,7% rispetto al corrispondente periodo del 2017 e in linea con il consensus. La variazione dei costi operativi deriva principalmente dai minori oneri per servizi e prestazioni (-2,6 milioni), dal maggior costo lavoro (+3,4 milioni), dai minori accantonamenti netti ai fondi rischi e spese future (-1,5 milioni di euro) e dalle minori spese nette relative ai Titoli di Efficienza Energetica (-1,2 milioni).
L’Ebit ammonta a 112,4 milioni, in aumento dell’8,4% rispetto al corrispondente periodo del 2017 e superiore dell’1,7% rispetto al consensus. L’aumento è dovuto all’incremento dell’Ebitda e alla riduzione della voce ammortamenti e svalutazioni (-3,8% su base annua). Quest’ultimi tengono conto dell’accelerazione dell’ammortamento (4,8 milioni nel primo trimestre 2018, 17 milioni nel primo trimestre 2017) a seguito della riduzione della vita utile dei misuratori tradizionali, soggetti al piano di sostituzione con i gli smart meter, così come previsto dalle relative Delibere ARERA (50% del parco contatori sostituito entro la fine del corrente anno 2018).
L’utile netto del primo trimestre 2018, è pari a 74,7 milioni, in progresso del 4,5% poco sotto le attese, per effetto del suddetto aumento dell’Ebit di 8,7 milioni, parzialmente compensato da maggiori oneri finanziari netti per 1,5 milioni, minori proventi netti su partecipazioni (-0,4 milioni) e maggiori imposte sul reddito (3,6 milioni), dovute principalmente all’incremento della base imponibile del periodo ma anche alla risalita del tax rate al 29% dal 27,3% dei primi tre mesi del 2017.
Sul fronte dello Stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo del 2018 si è attestato 3,66 miliardi in calo dell’1,7% rispetto a fine 2017 e in linea con il consensus.
Nel primo trimestre 2018 sono stati effettuati investimenti tecnici per 106 milioni di euro, in riduzione del 13,7% rispetto al corrispondente periodo del 2017 e inferiori dell’11,6% rispetto alle attese.